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L’AMBCha partecipato alla costituzione della Commissione popolare per la legge sui beni comuni, per una discussione pubblica, condivisa e plurale su tutte le proposte e i disegni di legge già presentati in Parlamento sui beni comuni. L’obiettivo è quello di  produrre un testo coordinato di legge sui beni comuni, una proposta che rifletta i metodi del commoning e le “pratiche di cura” e cooperazione che negli anni hanno reso possibili la vita e l’esistenza dei beni comuni e del “comune”,un’elaborazione legislativa autorevole proprio in quanto capace di consentire l’interazione tra saperi tecnici e interdisciplinari, pratici ed esperienziali, relazionali ed ecologici, politici ed emotivi che in questi anni hanno costruito i tasselli del mosaico dei beni comuni: https://www.commissionepopolarebenicomuni.it/. Il primo appuntamento della Commissione sarà martedì 8 giugno 2021 alle ore 18.00, in forma digitale. Per partecipare, scrivere a: info@commissionepopolarebenicomuni.it; aggiornamenti sull’evento on line li trovate su questa pagina fb.Sabato 12 giugno il Forum italiano dei movimenti per l’acqua chiama invece tutte e tutti a una manifestazione nazionale a Roma (piazza dell’Esquilino, ore 15.30), in occasione del decennale dalla straordinaria vittoria referendaria del giugno 2011, quando la maggioranza assoluta del popolo italiano votò SI all’acqua bene comune, SI alla sottrazione alla logica del mercato dell’acqua, dei beni comuni e dei servizi pubblici e pose un chiaro stop a qualsiasi ritorno dell’energia nucleare. Da dicembre 2020 l’acqua è stata quotata in Borsa, aprendo un nuovo fronte speculativo che minaccia i diritti umani fondamentali delle persone e delle comunità. Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, dal canto suo, spinge l’acceleratore sulla privatizzazione dell’acqua e la mercificazione dei beni comuni. Mentre da noi il servizio idrico non può più essere appannaggio di un Consorzio “che fa acqua da tutte le parti”. Anziché agire per i beni comuni e la salvaguardia dell’ambiente, qualche rappresentante istituzionale regionale, “novello Attila”, vaad omaggiare i concessionari delle nostre acque minerali e gli “eterni”cavatori, dimostrando plasticamente che ad interessargli è esclusivamente il “suo ambiente elettorale”, il “proprio bene”. Dobbiamo uscire dall’economia del profitto sull’acqua e sui beni comuni, da questo sistema insostenibile per costruire la società della cura, basata sull’interdipendenza fra le persone e fra queste e l’ambiente di cui sono parte.L’appello per la manifestazione nazionale del 12 giugno a Roma (ore 15.30 Piazza dell’Esquilino) e per le iniziative locali in programma sempre in occasione del decennale li trovate al seguente link.Questo l’evento FB (https://www.facebook.com/events/4102069823184075) che è possibile diffondere e condividere.A questo link è possibile invece scaricare anche il materiale per la comunicazione (banner, locandina, volantino e spot radio).Alla fine dello scorso anno, l’expremier e giudice costituzionale, Giuliano Amato, lanciò il tema dell’impegno in politica dei tanti che si adoperano nel sociale in un saggio sulla rivista della Pontificia Facoltà di Scienze dell’educazioneAuxilum”. Ripropose poi il tema su 7, il settimanale del Corriere della sera in un dialogo con Dario Di Vico. La discussione sul ruolo del Terzo settore in politicaera poi andata in onda in un webinar promosso da Vitae Corriere della seracon Elena Ostanel, Consigliera regionale del movimento civico Il Veneto che vogliamo, Angelo Moretti, presidente della Rete di Economia civile “Consorzio Sale della Terra“, Luigi Bobba, presidente di Terzjus (e già presidente nazionale delle ACLI e sottosegretario al welfare), Antonio Gaudioso, Segretario Generale di CittadinanzattivaClaudia Fiaschi portavoce del Forum del Terzo settore (lo trovate qui). L’AMBC rilancia l’appello del vicepresidente della Corte costituzionaleGiuliano Amato affinché i tanti volontari e animatori del sociale della nostra città valutino la necessita di un ruolo attivo del Terzo Settore anche nella Politica cittadina, preparandosi a scendere in campo il prossimo anno.Mondragoneè ricca di associazioni, gruppi e movimenti che si occupano di sport, ambiente, welfare, protezione civile e cultura. Si tratta di un patrimonio civico che può rivitalizzare l’asfittica politica locale, rilanciare l’azione pubblica fortemente compromessa da questi anni di mal governo e ridimensionare – perché no? –  chi si è trovato- suo malgrado– a ricoprire ruoli nelle istituzioni a tutti i livelli senza aver mai speso neppure un secondo della propria vita per il bene comune.

Redazione