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Foto: © SSC Napoli
A Napoli mi sento già a casa mia, la qualificazione in Champions sarà la mia ossessione. Qui per costruire un’altra grande squadra, voglio un gruppo sfacciato, fatto di scugnizzi che credono nel loro talento. Mi piacerebbe essere ricordato un giorno dai napoletani“. Poi un pensiero al suo predecessore: “Gattuso ha fatto un lavoro splendido

Inizia ufficialmente l’era Spalletti al Napoli. Il nuovo allenatore degli azzurri è stato presentato in conferenza stampa al Konami Training Center di Castel Volturno. Un ritorno in panchina per il tecnico toscano, lontano dai campi da due anni dopo la separazione con l’Inter nel 2019. Classe 1959, ha cominciato la sua avventura da allenatore nelle giovanili dell’Empoli, per poi passare in prima squadra ottenendo la doppia promozione dalla C alla A. Nelle 3 stagioni in cui siede sulla panchina dell’Udinese, conduce i bianconeri per 2 volte in Coppa Uefa e una in Champions League.

Due le esperienze con la Roma, con cui vince due Coppe Italia e una Supercoppa, lottando anche per lo scudetto contro Inter e Juventus. In mezzo l’avventura in Russia con lo Zenit San Pietroburgo: conquista 2 campionati, una Coppa di Russia e una Supercoppa. Più complicato invece il biennio con l’Inter, con cui arrivano due quarti posti. Eletto miglior allenatore italiano nel 2006 e 2007, vince la panchina d’oro nel 2005. Ed ora la nuova esperienza con il Napoli.

LA CONFERENZA STAMPA DI LUCIANO SPALLETTI

Scherza subito Spalletti: “Chi è il giornalista più cattivo tra di voi? Qui mi sento già a casa mia”. Poi l’annuncio: “Lunedì comincia il raduno a Castelvolturno, restiamo 2-3 giorni per i test, le visite, i tamponi per il Covid e i vaccini. Chi è in finale agli Europei ci raggiungerà nella seconda parte a Castel di Sangro, altri impegnati nelle Nazionali dipende dalle tempistiche”.

QUAL È IL SUO PRIMO OBIETTIVO?

“Il Napoli è una squadra forte, sono curioso di capire subito fino in fondo quanto i ragazzi ne sono consapevoli. Essere forti senza sapere di esserlo a volte non completa un gruppo. È una squadra che mi piace, mi assomiglia, da quando ho saputo di diventare allenatore degli azzurri l’ho sempre seguito”.

COSA L’HA SPINTO AD ACCETTARE IL NAPOLI?

“Sono emozionato sempre, allenare è un lavoro che mi piace e che mi crea sempre dei battiti forti. Sono stato contento quando sono stato chiamato, squadra e città sono forti. Napoli completa il mio tour dell’animo. Ho allenato nella città del Papa, in quella dello zar e in quella della moda e della Madonnina. Sono orgoglioso di venire a Napoli, siedo sulla panchina nello stadio dove ha giocato Diego Armando Maradona. Inoltre è la città di San Gennaro, un luogo dove calcio e miracoli sono la stessa cosa”.

COME FAR TORNARE L’ENTUSIASMO AI TIFOSI DOPO NAPOLI-VERONA?

“Abbiamo una sola possibilità, raggiungere i risultati. Ai tifosi del Napoli quello che gli dai te lo rendono con gli interessi, è un progetto importante allenare questa squadra. Mi piace molto il concetto “sarò con te“: è un segnale, un grido di appartenenza che non dovrebbe mai mancare, è una mano che ti tende la città e che noi dobbiamo stringere forte. Dobbiamo meritare di indossare questa maglia con la disponibilità in campo”.

QUANTO SARÀ CENTRALE INSIGNE NEL SUO NAPOLI”

“Secondo me sarebbe meglio parlare prima con lui che con la stampa. Però credo di non turbarlo se dico che già ci ho parlato dopo il gol fatto al Belgio. Sa che lo voglio al mio fianco, poi ci sono altre situazioni che analizzeremo quando torna. A Insigne vanno fatti complementi, anche a Di Lorenzo, per gli Europei che stanno disputando”.

COSA CHIEDE A SÈ STESSO?

“Ho tutto, mi sveglio sempre bene la mattina, io mangio la bistecca, non mi serve la mucca… Io sono qui per allenare bene il Napoli e fare più risultati possibili. È questa l’unica strada per essere forte per una città piena di persone che hanno lasciato un segno, Napoli ama i suoi eroi. Vorremmo diventare una squadra che sarà ricordata dai napoletani”.

DE LAURENTIIS HA DICHIARATO CHE LA CHAMPIONS È L’OBIETTIVO

“Il presidente ha toccato i punti giusti, è chiaro che per poter entrare nelle prime 4 servono calciatori forti e conquistare la Champions sarà la mia ossessione. Napoli è la città che ha più napoletani in giro per il mondo, un motivo in più per non restare fuori dall’Europa che conta. È uscita fuori la notizia che io sarei contento che la squadra rimanga così: era un complimento a chi ha costruito questo gruppo. Per vari motivi sarà un Napoli differente, ma noi siamo qui per costruire un altro grande Napoli”.

TEME DI PERDERE QUALCHE PEZZO PREGIATO DELLA ROSA?

“Dobbiamo essere pronti a vedere quello che succede, il nostro staff è pronto e preparato su quello che potrebbe accadere. Con il presidente ho parlato tanto prima di firmare il contratto, quello che ci siamo detti resta tra noi. Dobbiamo lavorare in maniera seria e corretta, ci sono qualità anche al di fuori della squadra”.

UN AGGETTIVO PER IL NAPOLI? L’EUROPA LEAGUE È UN OBIETTIVO REALE?

“Dobbiamo fare un calcio che rispecchi la città e per cui i tifosi vanno orgogliosi. L’aggettivo? Una squadra sfacciata, fatta di scugnizzi che credono nel loro talento, da mettere in mostra su qualsiasi campo. L’Europa League è una competizione a cui tengo, ma per me sono importanti anche le amichevoli. Ogni partita mette in premio qualcosa, voglio che il Napoli faccia sempre bella figura. Si fa sul serio, non si snobba niente“.

PERCHÈ IL NAPOLI SECONDO LEI È CROLLATO NELL’ULTIMA GIORNATA? COSA PENSA DI INTER-JUVE DI 3 ANNI FA?

“Gattuso ha fatto un lavoro splendido, è una persona che conosco bene. Non so perché col Verona non ha vinto, ma prima di quella gara hanno pedalato forte e fatto grandi cose nel girone di ritorno. Diventa difficile per me parlare di un episodio come quello di InterJuve, ho molto fiducia negli arbitri e di episodi ne ho avuti anche a favore. Su questo punto non posso aiutarvi”.

COME SI FA A FAR EMERGERE LE QUALITÀ DI QUEI GIOCATORI POCO UTILIZZATI LA SCORSA STAGIONE? HA SENTITO EMERSON PALMIERI?

“Credo che un presidente debba prendere un allenatore convinto di saper incidere sui calciatori presenti in rosa. Conosco Giuntoli, è difficile che non prenda giocatori giusti per il Napoli. Poi ci sono dei periodi dove un’atleta può trascorrere un momento negativo, ma poi con lui va fatto un percorso giorno dopo giorno, facendogli tirare fuori gli stimoli giusti. Emerson? L’ho sentito…”

COME SARÀ IL SUO NAPOLI?

“Nel calcio non si può proporre un solo tipo di gioco, bisogna saper fare di tutto. Lo dimostrano le grandi squadre come il Liverpool o il City, ma anche la Nazionale di Mancini. È importante comportarci sempre da squadra, occorre stare nei 30 metri, essere decisi e cattivi quando si decide di andare a conquistare alti la palla, serve disponibilità quando si difende. Una partita è fatta di spazi che poi vanno riempiti, il gol è la cosa più importante, ma è necessario anche fare il lavoro sporco, vincere un contrasto, capire dove va il pallone”.

IL MODULO SARÀ IL 4-2-3-1? COSA SI ASPETTA CON IL SUPPORTO DEL PUBBLICO

“Il 4-2-3-1 è la base, poi se si parla di calcio attuale conta la qualità dei calciatori. Lo stadio Diego Armando Maradona pieno di tifosi sarà differente rispetto a quando era vuoto”.

FARÀ COME MOURINHO?

“Non si possono fare paragoni con lui” – il tecnico portoghese ha fatto scrivere all’ingresso della palestra a Trigoria la frase «vincere malgrado tutto». “Anche noi abbiamo fatto incidere una frase sulle maglie, «sarò con te e tu non devi mollare». Io comunque non devo motivare nessuno, giochi nel Napoli, devi essere già motivato. Se hai la mente debole non puoi essere un giocatore di livello”.

HA AVUTO MODO DI GIRARE PER LA CITTÀ?

“Ogni volta che sono venuto a Napoli l’ho trovata una città piena di iniziative, di movimento, emozionante. Probabilmente non sono uno adatto a passeggiare di continuo a Via Toledo o a Piazza del Plebiscito, preferisco che in quelle strade si muova la gioia dei napoletani, vorremmo dargliela noi”.

LA PROMESSA CHE SI SENTE DI FARE?

“Mi impegnerò al massimo, così come si impegneranno quelli che lavoreranno con me. Con De Laurentiis mi sono trovato subito bene, preferisco chi ti dice le cose in faccia. Spero sia un matrimonio lungo con il Napoli, ma servono le cose fatte bene. Io ho i miei punti di vista che farò presente a De Laurentiis”.

Luigi Ottobre