00 4 min 3 anni

SAN FELICE A CANCELLO. Dopo le dimissioni dell’assessore Assunta Palladino, il sindaco Giovanni Ferrara ha azzerato la giunta comunale, revocando tutte le deleghe.
«Comunico a tutti i cittadini di San Felice a Cancello che stamani ho revocato agli assessori e tutte le deleghe a loro conferite – ha dichiarato il primo cittadino – al fine di riformare l’assetto organizzativo della Giunta Municipale».

La squadra amministrativa sanfeliciana, in realtà, è zoppa già da qualche mese. Assenti da tempo, infatti, da qualunque riunione di giunta l’assessore Enza Cimmino, prima per Covid ma poi per la situazione di dissenso del gruppo consiliare a cui fa riferimento. I consiglieri comunali che, seppur senza averlo mai definito in consiglio, si rivedono intorno a Italia Viva, o meglio hanno supportato Adriano Telese alle regionali, si sono disposti in supporto esterno all’amministrazione solo qualora la giunta avesse approvato lo schema di bilancio così come predisposto dal funzionario comunale. Ferrara raccolse la sfida e approvò lo schema che prevedeva un taglio alle indennità politiche del 50%. Assente, anche lui da mesi, ma solo dalle riunioni di giunta perché in realtà è molto presente sugli uffici comunale, l’assessore Clemente De Lucia apertamente ad appannaggio del consigliere Gianluigi Carfora, con cui ha rivendicato i progetti della rigenerazione urbana, da De Lucia però mai votati in giunta proprio perché assente. Sarebbero rimasti i fedelissimi, assessori dalla prima ora, Orlando Savino e Mario Verlezza. Proprio su quest’ultimo, però, è stato posto il veto irrisolvibile di Italia Viva, reo secondo i renziani sanfeliciani di non essersi più dichiarato apertamente del partito che in Regione fa capo a Nicola Caputo. E così, i caputiani da tempo tirano per la giacca Ferrara chiedendo di fatto un altro assessore. Intanto, però, il 23 c’è lo scoglio bilancio e il sindaco non nasconde la crisi politica. «Molti sono stati i motivi che mi hanno condotto a questa scelta – continua Ferrara – il determinante tra questi è stata la crisi politica tutt’ora in atto in vista del prossimo Consiglio Comunale sull’approvazione del bilancio 2021-2023 fissato per il giorno 23 giugno 2021».

Questa volta però la strategia del sindaco è cambiata: non più dimissioni, ma atto di responsabilità dei consiglieri.

«Ho creduto nelle potenzialità degli Assessori che mi hanno accompagnato per mesi durante il mio percorso – conclude Ferrara – Infatti, molti obiettivi sono stati raggiunti, molti altri ancora in itinere. Ci tengo a precisare che tale provvedimento non vuole essere né di natura sanzionatoria né riconducibile a motivi personali o professionali legati ai singoli Assessori, ma che si tratta di un provvedimento dettato da valutazioni politiche e da scelte finalizzate a rafforzare la coesione e l’unitarietà dell’azione di governo municipale con il preciso obiettivo di perseguire con piena efficienza il programma politico e di rilanciare l’azione politico amministrativa nell’esclusivo interesse pubblico, a favore della cittadinanza e nel rispetto del buon andamento e dell’imparzialità della pubblica amministrazione. Nei prossimi giorni incontrerò i rappresentanti dei gruppi consiliari e delle forze politiche.

Redazione On Line