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Il baccalà è una storia italiana, uno di quegli alimenti che, come i fagioli, unisce il nostro Paese. Non è difficile capire perché: prima dell’arrivo dei frigoriferi era l’unico modo per mangiare pesce, e comunque di magro, per chi abitava nelle zone interne. Ma anche in una città di mare come Napoli era diffuso proprio perché la pressione demografica è sempre stata caratterizzata da un alto tasso. I migliori testimonials del merluzzo sono i Vichinghi, i grandi navigatori provenienti dal nord della Norvegia. Immersi nello splendido paesaggio norvegese, al largo delle isole Lofoten, di merluzzi ce n’erano a iosa: i Vichinghi li pescavano, e li facevano essiccare all’aria aperta. Ne veniva fuori un alimento perfetto per le loro esigenze: lo stoccafisso. Anche in Campania vi è un’antichissima tradizione culinaria legata al baccalà e al suo consumo. Tra i migliori conoscitori di baccalà del campano ritroviamo a Guardia Lombardi l’Agriturismo “Amico mio”, (http://www.agriturismoamicomio.com/) un antico podere, completo di cantina, suddiviso in unico casato con camere di varie dimensioni e appartamenti attrezzati. Collocato nel cuore dell’Appennino Campano, nell’ambito di un comprensorio che interessa le province di Avellino e Salerno, è situato in un’area geografica di elevata importanza strategica sotto il profilo ambientale ed idrogeologico. La struttura è conosciuta grazie alla lavorazione di piatti tipici campani ed ingredienti a filiera corta, nonché vendita diretta di olio EVO, vini bianchi e rossi di produzione autoctona. In tale agriturismo la storia e la produzione del baccalà prende vita. Tra i moltissimi piatti artigianali e autoctoni che si possono assaggiare, ogni Venerdì, su prenotazione, è possibile deliziare il palato con prodotti tipici legati al Baccalà, come: Baccalà alla pertecaregna, Baccalà con iettele, Baccalà con sugo, Baccalà al forno con patate, Baccalà saltato con broccoli. Il Baccalà riesce anche a conciliare la Campania e il resto del mondo in una visione globale per la scoperta e riscoperta di tale prodotto. Basti pensare, che qualche anno fa, a Reykjavik, in Islanda, gli chef della Campania sono stati invitati a partecipare a mostrare la loro abilità ai fornelli con gli ingredienti della nostra cucina. Il merluzzo occupa un posto importante nell’identità islandese, come in quella campana, tanto da essere stato usato come stemma nazionale dal 1415 fino al 1903. Inoltre, forte l’impegno dell’attuale ambasciatore italiano nel Regno di Norvegia, Giorgio Novello, proprio sulla scoperta e importanza del Baccalà nel dialogo culturale ed economico tra territori così lontani come la Norvegia, l’Italia e la Campania.

Domenico Letizia

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