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Completato lo “spacchettamento” dell’Ufficio tecnico: Separati i settori lavori pubblici-urbanistica dall’ambiente. La nuova struttura si occuperà di Nu, cimitero e verde pubblico

MADDALONI- E’ una rivoluzione vera ma passata sotto silenzio. E’ nata la e quindi l’area della gestione del territorio con la conclusione della selezione del dirigente. Quasi certamente il geologo Cristoforo Di Filippo (attuale funzionario di Roma Capitale)  ad occuparsi di prevenzione dall’inquinamento e interventi in materia di aria, rumore, acqua, suolo, elettromagnetismo. Esperto di cave dovrà gestire la transizione della riconversione in corso di quelle calcaree dimesse e il recupero di quelle tufacee storiche. Diventa operativo lo sdoppiamento dell’Ufficio tecnico comunale. La nuova funzione dirigenziale si occuperà di tre emergenze: gestione Nu, di verde e di cimitero (settore totalmente da rifondare). Si realizza la rivoluzione organizzativa fortemente voluta dall’ex-commissario straordinario Benedetto Basile  quattro anni fa. Per volere dell’ex prefetto di Modena, sono state raccolte in un unico settore omogeneo, dopo gli arresti dell’ex sindaco, ex amministratori, e infine di dipendenti dell’Ufficio tecnico, aree sottoposte a serrate indagini creando una unica catena di comando con chiare attribuzioni di responsabilità secondo le indicazioni fornite dagli ispettori del Viminale e del Mef. C’è molto da lavorare a cominciare dal cimitero, dove nonostante due urgenti di consolidamento statico, permangono quattro aree totalmente interdette per rischio crollo. Il comune pensa ad un gestore unico dei servizi che affiancherà e poi sostituirà l’ente locale nella totalità dei servizi cimiteriali: bando da tre milioni di euro per selezionare una impresa o una associazione temporanea di imprese (Ati) che si faranno carico non solo delle attività di thanatoprassi (tumulazioni, inumazioni, riesumazioni ed estumulazioni) e di polizia mortuaria ma anche della cura delle aree verdi,  della pulizia, della manutenzione ordinaria con l’aggiunta dell’attività di guardiania, vigilanza, lux perpetua ed edilizia ordinaria. E poi dovranno essere digitalizzati tutti gli archivi e i servizi. L’altra emergenza, ormai trentennale,  è lo smantellamento o messa in sicurezza del «cimitero dei veleni». Insomma,  la bonifica della discarica dell’ex Cava Monti, sequestrata dalla Procura della Repubblica con le sue 300 mila tonnellate di rifiuti speciali, e che attende di conoscere il progetto esecutivo di messa in sicurezza affidato, per 558 mila euro, dalla Regione al raggruppamento temporaneo di imprese (Rti) «Utres ambiente srl».

Redazione