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Si valuta il ricorso al Tar del Lazio, nel frattempo la palla passa al sindaco Marino: “Ci sono già cordate interessate alla Casertana”

Dopo le bocciature da parte del Co.Vi.So.C. e successivamente del Consiglio Federale, per la Casertana arriva anche quella del Collegio di Garanzia Coni. Sentenza ampiamente prevista, come era stato già sottolineato precedentemente in seguito alle decisioni dei primi due organismi. Oltre al club rossoblù, sono stati bocciati anche i ricorsi del Chievo (Serie B) e di altre 3 società di Serie C:  Novara, Sambenedettese e Carpi. Unico club ad aver avuto la meglio – e quindi la riammissione in Lega Pro – è stata la Paganese. Già annunciato il ricorso delle società escluse al Tar del Lazio, motivo per cui la FIGC ha deciso di aspettare la sentenza del tribunale amministrativo prima di procedere con la bocciatura definitiva.

Da capire se anche il club campano, rappresentato da Mattia Grassani dinanzi al Collegio di Garanzia, si rivolgerà al Tar dopo le parole del presidente Giuseppe D’Agostino. “È una sentenza vergognosa. Ci hanno buttato fuori per un’istanza di fallimento che non sta né in cielo né in terra. Io ho chiuso, non metterò più un euro nel calcio“, è stata la dichiarazione del patron dei falchetti sulle colonne de Il Corriere dello Sport.

A prescindere dalla posizione di D’Agostino e prevedendo un’ulteriore bocciatura da parte del Tar, la palla passa ora al sindaco di Caserta Marino. Il primo cittadino qualche giorno fa aveva affermato che in caso di mancato salvataggio della Casertana avrebbe fatto “un avviso pubblico che possa mettere insieme il progetto sportivo e quello tecnico, ponendo al centro il nuovo stadio“. Sempre Marino aveva sottolineato come fossero “già arrivate molte cordate” interessate ai rossoblù. Toccherà a lui individuare il reale interesse di imprenditori intenzionati a riportare la Casertana tra i professionisti, partendo dalla Serie D. O molto più probabilmente dall’Eccellenza.

Luigi Ottobre