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MADDALONI- Giù le mani dagli assegnatari. La rivolta dei sindacati degli inquilini ha fatto centro. Sunia, Sicet-Cisl e Uniat-Uil hanno fermato la mega-stangata cioè il raddoppio, in un solo colpo, della totalità dei servizi garantiti per gli oltre 1300 assegnatari degli alloggi popolariIn una sola soluzione di pagamento sono stati raddoppiati i costi (per l’illuminazione esterna e scale, espurgo, energia e manutenzione ascensore, copertura rischi e riscaldamento) con l’aggravio improvviso di sei mesi di arretrati. La diga sindacale unitaria (formata da Sunia, Sicet-Cisl e Uniat-Uil) ha fermato, in media, la «triplicazione delle bollette mensili».

Vinta la battaglia ma la guerra continua?

E’ stato fermato un sopruso amministrativo che puniva chi paga con regolarità e irresponsabilmente premiava i soliti morosi incalliti. E’ stato imposto il principio della sostenibilità socio-economica, dell’equità contributiva e della legalità. I rincari saranno rateizzati in dieci rate a partire dal mese di agosto.

Ma la guerra continua…

Garantita la legalità, adesso vanno garantite giustizia e diritti certi. Se l’Acer ovvero l’Agenzia campana per l’edilizia residenziale (ex Iacp) crede di poter scaricare sugli inquilini i costi di gestioni discutibili si sbaglia di grosso nel tentativo goffo di rimettere in sesto bilanci traballanti.

E quindi che si fa?

Uno scontro ancora più duro con la convocazione di un tavolo tecnico. I rincari dei servizi sarebbero illegittimi o ingiustificati: raddoppiati o triplicati i costi per servizi scadenti o equivalenti a quelli precedenti. La rivolta è sedata ma non è stata soffocata: molti assegnatari hanno scelto di non pagare. Versano solo il canone di locazione ordinario.

Uno sciopero bianco?

E’ uno sciopero in bianco contro un’azienda lesta negli aumenti e sorda quando è chiamata a fornire manutenzione, in tempi accettabili, quando ci sono emergenze. Non comprende poi perché in alcuni comuni ci sono stati rincari certi e stellari e in altri più contenuti o addirittura inesistenti. Si prospetta un’azione legale collettiva: i servizi vanno pagati a consumo reale, censito e misurato o a prestazioni erogate, e non sulla base di vani o unità abitative.

Ciro Cortese (Sunia)
Redazione