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L’Arcivescovo di Napoli, don Mimmo Battaglia, risponde all’on. Antonio Del Monaco (M5S), sull’emergenza pandemica e il ruolo della politica nel rilancio del Sud e delle politiche finalizzate al riequilibro delle divari territoriali e delle disparità sociali. Si tratta di una sfida complessa, ma di stringente attualità, che obbliga anche alla luce del mandato europeo e degli investimenti del Pnrr, ad affrontare il compito arduo di combattere le differenze economiche e le sottostanti fratture morali e sociali. Una sfida epocale che impone un cambio di paradigma. Don Mimmo Battaglia invita tutti ad essere portatori e protagonisti della “forma più alta di carità”, come ha affermato solennemente Papa Paolo VI.

Napoli, 12 agosto 2021
illustre e caro On. Del Monaco, La ringrazio di aver avuto la cortesia di scrivermi, facendo riferimento alla mia Lettera indirizzata alla Politica e, per essa, alle Istituzioni e a quanti hanno scelto di praticarla, di viverla, di rappresentarla in virtù del consenso e mandato popolare democraticamente conseguito. Le confesso che sono rimasto molto colpito dalle Sue riflessioni che sono state innanzitutto positivo e gradito riscontro all’obiettivo di arrivare al cuore delle persone e di scuotere le coscienze di coloro che sono chiamati ad essere portatori e protagonisti della “forma più alta di carità”, come ha affermato solennemente Papa Paolo VI. Nelle Sue parole, inoltre, ho potuto cogliere tanta sensibilità umana e cristiana, tanto impegno nel servizio alla collettività, tanto voglia di fare per il riscatto dei nostri territori, delle nostre comunità, della nostra gente. Comprendo e faccio mie le difficoltà che Lei incontra nel rappresentare, difendere e promuovere una terra martoriata dalla malavita e storicamente abituata alla sofferenza, alla rinuncia e al sacrificio, perché costretta e lasciata nell’abbandono. Di conseguenza, abbiamo visto crescere e consolidarsi condizioni di degrado, di avvilimento, di disoccupazione, di povertà che si è manifestata e permane sotto varie forme, perché siamo al cospetto ormai di una povertà non solo economica, ma anche morale e sociale.

Sembra proprio che nessuno si faccia carico di questi nuovi poveri, pensando ancora e unicamente a quelli che sono all’angolo delle strade o sui gradini delle chiese, senza dare peso e importanza o attenzione a quelli che si chiudono nelle case per vergogna, a quelli che si sentono emarginati dalla società “pensante” ed egoista, a quelli che non hanno voce per invocare il rispetto dei propri diritti perché appartenenti alla stessa famiglia umana. A questa gente, a queste persone ho cercato di dare voce, facendole uscire dallo stato di “invisibili”. Da qui la mia decisione di “scrivere alla politica”, nella convinzione che nelle sedi che contano e decidono cí sono esponenti capaci e pronti a recepire il messaggio che in fondo è un grido di allarme. E di tale mia convinzione, caro On. Del Monaco, Lei mi ha dato conferma con le preziose ed esaltanti riflessioni che ha avuto l’amabilità di trasmettermi e che condivido pienamente. Grazie di cuore. Continui a fare e seminare il bene, come sta facendo, senza avvilirsi, senza arrendersi, senza far prevalere lo scoramento perché i riscontri positivi tardano e non arrivano ancora.
Vedrà che piano piano qualcosa cambierà anche perché Lei potrà essere esempio e modello per tanti altri operatori della Politica o cittadini volenterosi, seri e consapevoli che bisogna fare rete per conseguire e realizzare il bene comune. Spero di avere l’opportunità di incontrarLa. Intanto, Le auguro ogni bene e La saluto con tanta cordialità, dandoLe assicurazione che non mancherò di averLa presente nelle mie preghiere.
don Mimmo Battaglia

La lettera inviata dall’on. Del Monaco lo scorso 22 luglio

Oggetto: Riflessioni sulla pandemia e sul futuro.
S.E.R. Monsignore,
Le parole della lettera da Lei scritta e pubblicata mi hanno profondamente colpito, poiché ne condivido
il pensiero ed è mio desiderio rendere S.E.R. al corrente di ciò.
Anche io sono un uomo del Sud, prima ancora di essere un parlamentare e dunque un politico.
Anche io vengo, anzi, vivo tutt’ora in una terra martoriata dalla criminalità e dall’incoscienza della gente
senza scrupoli, senza morale, senza Dio.
Ho sempre creduto nella politica con la P maiuscola, quella del servizio, del bene comune e, attraverso
il mio mandato, ho cercato e cerco ogni giorno di svolgere al meglio il compito che mi è stato concesso.
Concesso, sì, perché ritengo che essere scelti per un ruolo del genere comporti non solo onori ma altresì
e soprattutto oneri, doveri: è mio dovere utilizzare il tempo che mi è stato concesso nel ruolo di
parlamentare per apportare migliorie, per risolvere questioni impantanate, per tentare di risollevare le
sorti di una terra sfortunata ma bellissima, ricca di potenziale e persone oneste.
La pandemia, come ha giustamente sottolineato Lei, ha colto tutti impreparati, ha gettato intere Nazioni
nello sgomento, nel panico. Abbiamo pregato tanto, sperato in una soluzione e, con l’arrivo dei vaccini,
siamo tornati a “respirare”, in tutti i sensi.
Non abbiamo vinto la guerra, ma certamente una battaglia, e se ne arriveranno altre continueremo a
difenderci, senza tregua.
Credo fermamente nella possibilità di un nuovo Rinascimento per il Sud, di un riscatto giusto e atteso
da decenni. Credo, perché io per primo ci sto mettendo faccia e firma, che il Governo, già nelle
intenzioni del precedente Premier, stia attuando soluzioni migliori per far decollare una parte del Paese
che non può essere dimenticata, non può essere considerata alla stregua di una zavorra.
Il Sud è da sempre forza lavoro, motore trainante, fucina di menti geniali, di ingegni rari. Spesso
sfruttato, troppo spesso deriso, infangato.
Tutto questo deve finire.
La pandemia avrebbe dovuto rendere tutti migliori, dopo tanta sofferenza e morte, avrebbe dovuto
azzerare tutto, smuovere le coscienze.
Qualcosa è successo, su tanto altro c’è da lavorare ancora.
Io ci sono, prima di tutto come uomo che ama la propria terra e non si è mai arreso all’idea di vederla
morire di lenta agonia.
Come Lei, Monsignore, prego per le coscienze degli uomini: possano essere illuminate dalla luce
divina, l’unica in grado di indicare la via della verità, della comprensione, dell’amore e della giustizia.
Ringraziando della cortese attenzione, porgo distinti saluti.
Roma, 22 Luglio 2021

On. Antonio del Monaco

Redazione