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MADDALONI- E’ tempo di scelte decisive. E’ tempo di fissare il congresso cittadino del Pd. Non può essere la gestione del triumvirato, che per definizione è transitoria, la soluzione definitiva per la gestione del partito. Dopo le dimissioni dell’ex segretario cittadino (Alfonso Formato), la cui elezioni fu molto tormentata, nata da un congresso spaccato e agitato dall’espulsione degli iscritti (candidati nelle civiche) il partito ha bisogno di tornare a camminare sulle prorpie gambe.

Gaetano Correra, la pandemia ha concesso una lunga tregua, è arrivato il tempo del congresso?

In quanto attivisti di esperienza nella duplice funzione di garanti e di rappresentanti della totalità delle anime del partito abbiamo chiesto alla segreteria provinciale di predisporre gli atti per la celebrazione del congresso cittadino.

Non correte il rischio che una soluzione transitoria diventi definitiva e si trasformi in una paralisi politica?

Il nostro incarico, per definizione, è a tempo determinato. Il pericolo non esiste. E poi abbiamo un compito preciso: guidare la transizione verso la stagione congressuale per passare il testimone alla giovani generazioni. Proprio per questo abbiamo chiesto alla segreteria provinciale di predisporre le azioni affinché il nuovo corso abbia inizio.

C’è il problema della sovrapposizione con una impegnativa campagna per le amministrative…

Il partito provinciale è davvero impegnato in un importante sforzo elettorale. Però è il momento di calendarizzare anche il congresso cittadino.

Facciamo un passo indietro. Il vostro obiettivo è sempre quello di superare la stagione delle liste civiche?

Bisogna ritornare a fare la politica a tutto tondo. Devono ritornare i partiti organizzati. E il Pd lavora per archiviare le liste ad personam, capaci al massimo di garantire l’eleggibilità o la sopravvivenza politica dei singoli.

Diciamola francamente: a Maddaloni l’opposizione, al netto dei problemi della maggioranza annaspa. Da quando avete vissuto la infelicissima esperienza con il candidato a sindaco che ha abbandonato il campo, non si intravede una leadership di coalizione…

Proprio per questo, si punta decisamente sull’avvio di una programmazione politica di ampio respiro, laica aperta a tutte le voci del territorio, ai singoli, ai professionisti e al vasto mondo dell’associazionismo. Insomma, il ritorno della politica come luogo di sintesi, progetto e rappresentatività. In concreto, l’inizio delle costruzione dell’alternativa al leaderismo, assoluto e autoreferenziale, del sindaco De Filippo.

Ma il Pd ha vissuto anche la stagione delle scissioni e delle scissioni…

La sfida del Pd è anche una sfida interna della sinistra maddalonese chiamata ad archiviare la recente stagione politica. Il fatto nuovo, apparentemente secondario, è che un partito strutturato riparte dal rilancio della sede storica di piazza Umberto I. La prima pietra fondativa contro la politica liquida a gestione personale, praticata spesso in case private e studi professionali.

Redazione