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Il tecnico di Certaldo nel post match di Marassi: “Petagna un professionista, ma non so se resta. Insigne è stato bravo da falso nueve, ora speriamo di recuperare dei giocatori
Foto: © SSC Napoli

Due vittorie in due giornate: parte più che bene l’avventura azzurra di Luciano Spalletti. Il successo in trasferta sul Genoa ha messo in mostra una squadra capace di giocare bene, rendendosi pericolosa quando predilige la velocità e la circolazione palla a terra; di soffrire, quando nella ripresa i liguri vanno a caccio del pareggio e trovano il momentaneo 1-1; di reagire, andando nuovamente alla ricerca dei 3 punti, arrivati grazie al colpo di testa nel finale di Petagna. E chissà se l’azzurro si congederà dai suoi compagni (su di lui c’è la Sampdoria, rivali acerrimi del Genoa) con questo regalo.

Proprio il match winner parla nell’immediato post partita e le sue parole sembrano tutt’altro di addio: “Non vedevo l’ora di entrare. Nell’ultimo mese ho avuto difficoltà ed un piccolo infortunio. Sentivo di star meglio e sentivo che avrei segnato. Non pensavo nemmeno di essere qui oggi, ci sono state tante vicende in questa settimana. L’anno scorso quando ho giocato ho fatto bene, poi non ho potuto più dimostrarlo. Il mister si fida di me e me lo ha detto anche questa settimana, alcuni compagni mi avevano detto che avrei segnato. Fabian ed Ospina sono quelli che più mi stanno vicini. Siamo una grande squadra, l’anno scorso siamo stati più fortunati. Con il mio fisico ho bisogno di più minuti per dimostrare le mie caratteristiche”.

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Poi arriva il momento del tecnico toscano: “Oggi abbiamo trovato un Genoa combattivo, parlando con Criscito era contento della prestazione dei suoi compagni. Guardando i risultati di ieri, è sempre difficile portare a casa le partite. Ora speriamo di recuperare dai giocatori. La prossima contro la Juve? Siamo solo ad inizio campionato, la stagione è talmente lunga che il vantaggio di 5 punti non conta nulla. Petagna? Ha caratteristiche chiare, è uno da palla addosso e da chiusura di azione in area di rigore. Poi è chiaro che davanti abbiamo anche Mertens e Osimhen, ma possiamo trovare altre soluzioni tattiche.

Il timore è che non impiegandolo tanto si può stancare, ma questa è una cosa che dovremo chiarire io e lui. Ad ogni modo quando gli ho chiesto disponibilità lui ha risposto da professionista. Poi c’è la possibilità che ci lasci. Insigne falso nuove? Quella di Sarri su Mertens fu una grande intuizione. Insigne, rispetto a Mertens, è più bravo a prenderla tra i piedi, mentre il belga è più bravo ad andare nello spazio. Il Napoli può stare nelle prime 7, ma ci sono molte insidie dal basso, basti pensare all’intensità dell’Empoli ieri contro la Juventus”.

Luigi Ottobre