00 3 min 3 anni

Qualche tempo fa, insieme ad altri colleghi del movimento 5 stelle, ho presentato un’interrogazione parlamentare, a mia prima firma, per conoscere notizie in merito al completamento dei lavori per la realizzazione di una nuova struttura all’interno dello storico complesso dell’Annunziata di Aversa. Durante gli scavi effettuati all’epoca dei lavori, infatti, erano emerse delle preesistenze sulle quali, ad avviso degli interroganti, la Soprintendenza avrebbe dovuto indagare più a fondo; stando anche a quanto comunicato dai quotidiani locali, si stava ponendo in essere un’opera di cementificazione selvaggia a danno di uno dei gioielli architettonici dell’agro aversano senza giustificazione e senza  alcuna attività di controllo.

Nell’atto in oggetto si chiedeva alla Soprintendenza di specificare la natura del provvedimento che autorizzava l’avvio di un procedimento amministrativo per la ricostruzione, previa demolizione, dei preesistenti fabbricati. In risposta al mio atto di sindacato ispettivo, il Ministero della Cultura fa sapere che:“i corpi di fabbrica di via Torretta furono oggetto di un procedimento amministrativo avviato per l’autorizzazione alla ricostruzione, previa demolizione, di un complesso da destinare ad aule dell’allora facoltà di Ingegneria dell II Università di Napoli, oggi luigi Vanvitelli. Il progetto – si legge nella comunicazione – prevedeva la demolizione di fabbricati moderni e  la realizzazione di un volume costituito da due corpi di fabbrica su tre livelli, per i quali fu rilasciata autorizzazione da parte della Soprintendenza, in data 18 luglio 2007, successivamente confermata il 18 settembre 2008.”

Inoltre, si specifica che l’area interessata dall’intervento, marginale rispetto all’originaria insulta della SS.Annunziata, non costituisce verde storico dell’antica istituzione di assistenza e che gli elementi di fabbrica, privi di ogni caratteristica o qualità architettonica, costituiscono delle superfetazioni prive di alcun collegamento con il complesso dell’Annunziata, dunque, non oggetto di trasformazione storicizzata. Da ultimo, quanto alla richiesta di verifica degli elementi di interesse storico archeologico, emersi durante gli scavi, si precisa che alcun elemento di pregio archeologico è stato rinvenuto, tale da richiedere l’intervento della competente soprintendenza per i beni archeologici. 

Redazione