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di Antonio Del Monaco * La morte di una persona a noi cara, di una madre, un padre, un fratello, una sorella, un figlio…è un dolore che conosce brevi pause. Piccoli momenti di oblio, di distrazione. Perché la vita continua…

Quando però non c’è certezza di morte, non c’è una tomba su cui piangere, non c’è un corpo riconosciuto…non c’è fine al dolore, allo strazio. L’angoscia non riposa e gli incubi ad occhi aperti sono il pane quotidiano.

Gli scomparsi nel nulla, li chiamano, persone scomode a cui sono stati chiusi per sempre occhi, cucite le bocche…
Ci sono donne a Buenos Aires che piangono per figli, mariti, parenti, amici, mai più tornati…prigionieri, torturati e poi fatti sparire: una cattiveria inaudita!
I Desaparecidos argentini, e tutte le altre persone nel mondo finite chissà dove…per loro preghiamo oggi, nella giornata internazionale che vuole ricordarli.

L’incertezza è un’angoscia che non riposa…è dolore che si rinnova, paura e pianto che alimentano l’anima di chi resta. Solo, col ricordo di chi c’era…

Le dittature hanno creato tanto male, e a pensarci oggi sembra incredibile, quasi assurdo! Non è un film, nè una brutta storia inventata da raccontare. Non è leggenda, non è secoli fa…
Morte violenta, epilogo di torture e soprusi senza sosta; forse gettati in mare aperto da un aereo, o da una nave…buttati forse in un burrone, in una fossa sperduta, nascosta. Vivi…erano vivi.

Possa il sacrificio di tutti coloro che si sono opposti al male, all’ingiustizia, alla sopraffazione, non essere dimenticato, non essere vano.
Scomparsi nella carne e nel corpo, ma mai nel cuore di chi continua a vivere, conservando il ricordo di parole come “verità, libertà, giustizia”…parole che ancora echeggiano.

* Deputato del Movimento Cinque Stelle

Le donne di Plaza de Mayo a Buenos Aires
Redazione