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MADDALONI- Non c’è più niente da fare. Il corso I Ottobre, finito di ristrutturare nel 2005, sprofonda. Tutti i numerosi interventi di risanamento di cedimento del basolato, di chiusura delle falle dell’acquedotto e di risistemazione progressiva della pavimentazione non sono risolutivi. Dopo una vita brevissima (appena 15 anni) va rifatto integralmente il sistema dei sottoservizi. Disastrosa è stata la scelta di installare tubi in polietilene, poi risultati anche difettati, e ancora peggio la scelta di eliminare le preesistente tubazione in ghisa. Così, il cedimento delle tubazioni in polietilene e le perdite di acqua, ad alta pressione, hanno creato un vuoto, arealmente diffuso e di estensione ignota, che rende inevitabile la rimozione e la ricostruzione integrale del sottofondo. Lungo il corso scorre un fiume che non si vede ma che si sente: il rumore assordante di acqua scrosciante è chiaramente percepibile di notte. L’effetto sono buche, dislivelli e voragini, poco visibili ma insidiose, nella pavimentazione evidenziano la lenta subsidenza del suolo, il  collasso plurimo dei sottoservizi, il cedimento del manto stradale e pure lo sprofondamento dei marciapiedi. E ora, dopo cinque milioni di spesa originaria a cui si somma quella affrontata per la permanente manutenzione, bisognerà aggiungere l’investimento per la sostituzione. Non stanno meglio i sistemi fognari che, grazie alla perdita perenne, sono in costante cedimento. La stessa cosa si rileva in via Mercorio. Qui, oltre alle tubazioni dell’acquedotto, sarà necessario anche sostituire gli alberi, poco adatti all’area urbana, che danneggiano la pavimentazione. Saranno necessario altri due milioni di euro per rimuovere le parti ammalorate.

Redazione