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MADDALONI- Le voci di dentro: nei corridoi del comune non si parla d’altro. Ritorna un vecchio problema e un vecchio cavallo di battaglia dei sindacati autonomi: «Eccesso di personale direttivo e dirigenti»  contrapposto alla penuria di profili intermedi e gli uffici vuoti. Mentre entra nel vivo il bando di assegnazione dell’incarico per il dirigente ai servizi finanziari arriva la nota di commento della segreteria provinciale del Csa-Ral.

Giuseppe De Lucia non siete d’accordo sulla selezione di un dirigente dell’area finanziaria?

Facciamo una premessa per sgomberare il campo dagli equivoci. Tecnicamente, le procedure scelte norme alla mano non fanno una piega. E proprio perché è una facoltà di scelta dell’amministrazione comunale il problema si sposta dalla procedure alle strategie politiche o alle politiche occupazionali scelte.

Che non condividete?

E’ una questione di visione della macchina comunale quindi culturale, di opportunità e di strategia. Ancora una volta, come accade puntualmente da 25 anni, ripeto legittime dal punto di vista procedurale, vanno nella direzione opposta da decenni auspicata dai lavoratori: ridurre il peso (finanziario e organizzativo) dei dirigenti e liberare risorse da destinare a tutto il personale.

In sintesi troppi generali e poca truppa?

Questo è quello che è accaduto negli anni quando con i concorsi interni si è arrivati a ben 54 dipendenti con funzioni apicali (categoria D). Ora, quello che ci lascia perplessi è invece l’assunzione di un dirigente alle finanze, tra il personale già in servizio, che va sempre nella direzione di incrementare o numerico di funzionari apicali. Si crea un dirigente ai servizi finanziari ma si elimina un funzionario titolare di posizioni organizzative. Così si aumentano solo le spese ma non il personale dedicato ai servizi. Secondo noi, si replica un vecchio errore di programmazione. Sappiamo che la nostra posizione, negli anni e con l’avvicendamento delle varie amministrazioni, è stata sempre minoritaria. Ma abbiamo una presunzione: i risultato ottenuti, vista l’attuale penuria storica di personale, ci hanno dato ragione. Bisognava programmare, ampliare il numero del personale e gestire il turn over generazionale. Si è pensato solo ad avanzamenti. Ora si stanno facendo assunzioni. Ma per noi, la priorità strategica era e resta l’aumento del personale che fa funzionare gli uffici; eroga servizi; accoglie l’utenza; vigila sui servizi pubblici e sta sul territorio. Servono meno generali e più truppa.

Redazione