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Su Il Mattino Lidia Luberto è tornata alla carica ricordandoci e denunciando in modo impietoso lo stato di degrado e di abbandono in cui continua a versare uno dei nostri monumenti più prestigiosi: il Belvedere di S. Leucio. Da decenni su questo sito si sono spese risorse pubbliche di fondi nazionali ed europei senza riuscire finora ad imboccare la via giusta per un suo adeguato rilancio e per la sua valorizzazione artistica, culturale ed anche sociale e produttiva (intorno al museo della seta e del consorzio Textile).

Nella precedente amministrazione comunale finalmente si è fatto un primo passo concreto con la definizione dello Statuto per una Fondazione che possa gestire il sito con le adeguate competenze per costruire dei progetti di rinascita, sul modello della buona pratica del Real Sito di Carditello, un altro bene dell’Unesco insieme con la maestosa reggia Vanvitelliana. Durante il periodo estivo siamo intervenuti come Piazze del Sapere in una polemica preelettorale per chiedere in modo netto al sindaco di Caserta di procedere con le procedure e gli atti richiesti dallo statuto per poter insediare la fondazione nei locali del Real sito, per la nomina di un Presidente e del CdA per la gestione delle attività, a cui si può affiancare anche un Comitato Scientifico aperto all’apporto e alla collaborazione di qualificate competenze del mondo dei saperi e di esperti di storia dell’arte. Ci fu anche un incontro di una delegazione con il sindaco Marino, al quale oggi ribadiamo la sollecitazione a muoversi in tale direzione con gli atti deliberativi che sono di competenza del comune.

Nei prossimi giorni come rete delle Piazze del Sapere riproporremo in un incontro pubblico le nostre proposte e priorità in un Manifesto per ripartire con la cultura, in cui la Fondazione del Belvedere può assumere un ruolo strategico, non solo per le ricadute culturali ed artistiche, ma anche per fungere da stimolo alla ripresa di un altro antico progetto da qui può dipendere il futuro del nostro territorio: quello della realizzazione di un Parco dei Colli Tifani  – il Real Sito si trova incastonato in queste colline, che a suo tempo vennero viste da parte di Vanvitelli come una ideale cornice naturale per la costruzione della grande reggia, in stretta connessione con i Ponti della Valle e l’Acquedotto Carolino. E che ora vengono scempiati dalle cave di imprenditori predatori del territorio e dell’ambiente.

Redazione