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Un danno gravissimo arrecato all’ambiente e alle persone riconosciuto dal Tribunale di Santa Maria Capua Vetere. Solo Mario Bove (capogruppo di Alleanza Nazionale) si oppose alla scelta fatta dal Consiglio Comunale nel 2003

MADDALONI- Da oltre 20 anni, al comune di Maddaloni si mastica un “panettone” amaro. Quest’anno, il “panettone” è pure carissimo: costa 350 mila euro. Domani, in Consilio Comunale oltre agli atti ordinari, alle solite interrogazioni didascaliche, ai soliti annunci e le note a piede di pagina, si compirà l’ennesimo “atto di dolore” per i contribuenti onesti di Maddaloni. Uno scandalo amministrativo e finanziario durato 15 anni. Si tratta di una spada di Damocle pendente sulle tasche, sul futuro e sulla vivibilità di un territorio stuprato dalla negligente e inadeguata «gestione della discarica urbana dell’ex-Foro Boario dal 2003 al 2009». La difesa nelle aule di tribunale è franata. Dopo la “Caporetto giudiziaria” , il comune dovrà pagare risarcimenti milionari. E’ un caso di assoluta rilevanza regionale: Maddaloni è il primo, e per il momento l’unico ente locale della Campania, pluricondannato per gli effetti ambientali, le ricadute sulla popolazione e l’area urbana, derivanti dall’emergenza rifiuti. Il “panettone” dell’ex Foro Boario è il regalo di Natale che generazioni di amministratori hanno fatto ai maddalonesi. Risarcimento per «inadempienza nella gestione dei rifiuti solidi urbani»; perdita di fatturato delle aziende bersagliate per anni dalle diossine;  perdita del valore immobiliare degli stabili confinanti il sito e conseguente chiusura delle attività. E’ solo l’inizio. Domani, verrà servita la prima fetta di panettone avvelenato. La contabilità danni è destinata a superare agevolmente il milioni di euro. Il fatto nuovo e innovativo, della sentenza del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere e firmata dal giudice unico Raffaelina Chioccarelli, è che riconosce i danni non solo arrecati alle cose ma anche alle persone: tutti i residenti (che hanno potuto certificare di essere stati esposti da diossine prodotte in 40 mesi dalla combustione di 4500 tonnellate di rifiuti) dovranno riceve e risarcimenti congrui. Ormai l’emergenza ambientale è stata archiviata e il sito dell’ex Foro Boario è stato svuotato e bonificato. Ma arriveranno altre fatte amarissime di “panettone” che dovranno essere pagate. Un regalo di Natale che priva la città di risorse importanti per i servizi essenziali. Per la cronaca, va dato atto che a questo disastro l’unico a non contribuire fu il dottor. Mario Bove che, nel ruolo di capogruppo di Alleanza Nazionale, votò contro una decisione scellerata. Fu inascoltato, avversato e pure deriso. Il tempo gli ha dato ragione. Ma c’è un danno ancora peggiore che nessun tribunale potrà quantificare: le diossine vengono accumulate nei tessuti e circolano nella catena alimentare. Insomma, danni diretti e indiretti, più o meno gravi, che nessuno potrà censire e che i maddalonesi hanno subito. Chi ne risponde? Nessuno ha voglia di parlare. E tutti vogliono dimenticare. Chi ha avuto ha avuto. Chi ha respirato diossine ha respirato. Intanto, noi paghiamo.

Mario Bove (capogruppo di Alleanza Nazionale)
Redazione