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Antonio Giannini

MADDALONI- Con una scelta unanime il circolo del Pd si è rimesso in moto lanciandosi nella difficile sfida elettorale per le provinciali. Imperia Tagliafierro ha accettato il carico e lo sforzo elettorale non facile. Dopo la ratifica dell’ufficialità, in realtà, sembra ripartita qualcosa in più di una semplice macchina elettorale. Il Pd di Maddaloni, reduce da anni difficili, non nasconde di voler superare la stagione della frammentazione, della diaspora e fuga in liste personali e di ambire ad essere il fulcro del nuovo centrosinistra.

Antonio Giannini riparte una nuova campagna elettorale. Tutto si ripete uguale e nulla cambia?

Questo impegno non è un punto di arrivo ma l’inizio di un percorso tutto nuovo. Sarò concreto: è l’inizio di un percorso che vede il circola locale marcare una presenza ben oltre il perimetro locale. Ma un minuto dopo la fase elettorale inizia il vero impegno o momento politico al quale tutti ambiamo.

In concreto?

Il 2022 sarà l’anno del rilancio. Già da tempo abbiamo chiesto che si attivino i percorsi che porteranno al congresso cittadino. Intanto, si riparte anche dal nuovo tesseramento e da tutti quegli atti che culmineranno nella costruzione di una nuova rappresentanza o nuovi quadri dirigenti locali.

La stagione del triumvirato volge al termine?

Non può essere diversamente. Noi siamo dei traghettatori che hanno il compito di consegnare il partito alle nuove generazioni sul territorio.

Questo è il programma. Ma politicamente bisogna rimettere in moto l’opposizione consiliare tutta, l’area del centrosinistra e il mondo dell’associazionismo. Si tratta di un lungo lavoro…

Innanzitutto, non ci nascondiamo. Il Pd ha una vocazione maggioritaria e si pone come baricentro del centrosinistra che verrà. Che, si badi bene, non deve essere la somma di liste ma il riferimento di un’area politica, culturale e sociale molto più vasta e che oggi, a Maddaloni e non solo, non trova adeguata rappresentanza o voce. Questo ha generato una forte attesa e una oggettiva sofferenza per la mancanza di interlocuzione con le istanze del territorio. Il nostro compito è colmare questo vuoto. E’ un percorso che va ben oltre le macchine elettorali tirate a lucido periodicamente solo per le campagne elettorali.

Manca il confronto, il dibattito e l’incontro con la città…

Intanto il Pd è l’unico soggetto politico che conserva una sede, una rapporto con i propri sostenitori e che vuole estendere il confronto con la città.

Quindi il 2022 non sarà solo l’anno del rilancio dei quadri dirigenziali?

Ripeto: vogliamo andare oltre al dibattito di corto respiro sulle scelte dell’amministrazione in carica. Più che il chiacchiericcio ci interessano temi importanti come il Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza), il confronto sul Puc e sulla situazione soocio-economica. Su questo non si può non coinvolgere tutte le forze della città per acquisire pareri, suggerimenti, progetti che non appartengono ai singoli ma sono una risorsa comune.

Serve ricostruire una coalizione e un percorso alternativo all’attuale assetto politico?

Prima c’è la politica e poi la fase amministrativa. Sul futuro e le sfide che siamo chiamati, come comunità e non come singoli partiti. E tutti dobbiamo dare un contributo. Siamo chiari: non vogliamo ridurci, come è accaduto più volte, ad arrivare fino all’ultimo secondo per cercare un sindaco che mette insieme delle liste per cercare il consenso per poi ritornare a dormire o al letargo della politica. In prospettiva, non possiamo non convocare tutte le forze che, direttamente o indirettamente, si richiamano al centrosinistra. Senza tanti giri di parole bisogna avviare un confronto con il Movimento Cinque Stelle anche a Maddaloni. Va sciolto il nodo di Italia Viva che ovunque sta sostenendo i sindaci del centrosinistra. E’ arrivato il momento di sciogliere le ambiguità e fare chiarezza anche a Maddaloni.

Redazione