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Vasta ecco, anche sulla stampa nazionale, per le iniziative del parlamentare che scuote sia la palude amministrativa e che i mostri sacri dell’indice di ascolto

MADDALONI- Antonio Del Monaco scatenato. Dopo la denuncia al sindaco Andrea De Filippo (in solido con la Soprintendenza e i proprietari del castello e delle torri) tocca a Maria De Filippi. C’è ne è per tutti: un esposto non si nega a nessuno. Uno all’Imperatore del “sacrodemocristiano impero” e una alla Regina della Tv nonché dell’indice di ascolto. Che Antonio Del Monaco fosse uomo mite e affabile si sapeva. Non si sapeva che sotto la divisa di generale in congedo della Nunziatella si nascondesse lo spirito da paracadutista guastatore con il coltello tra i denti. Così, per Maria di “Uomini e donne” è arrivato un esposto alla Procura con la richiesta di “chiusura immediata” di un programma reo di veicolare uno spirito sessista e messaggi tutt’latro che qualificanti del genere femminile. Quindi, ricapitolando: Del Monaco contro il crollo del castello e Del Monaco contro il trash televisivo. Sarà pure un’iperbole ma l’esposto contro la Maria nazionale non è passato sotto silenzio anzi ha scatenato un putiferio. Articoli su Libero. Commenti su Più Donna. E come per tutte le questioni, tra il nazional popolare e il serio, l’iniziativa spacca in due i giornali. C’è chi parla di “esposto piovuto dal cielo”. Chi invece di un programma su cui vale la pena riflettere. E poi c’è Del Monaco che sentenzia: “E’ un programma diseducativo che deve essere bannato. Stimola sessismo”.

Nel nostro piccolo, avanziamo una proposta: mescoliamo i due problemi organizzando una edizione di “Uomini e donne maddalonese”. Da una parte, il tronista De Filippo conteggiato dai pretendenti assessori per un rimpasto di deleghe, annunciato da anni e che non arriva. In mezzo ci mettiamo Tenneriello nel ruolo di Tina ovvero di opinionista pungente e censore di tutte le avventure politiche amministrative del sindaco tronista. Potrebbe essere una via d’uscita dall’accusa di sessismo televisivo e dalla paralisi della politica locale.

Redazione