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Le mire della criminalità organizzata sul Terzo Settore

C’è chi continua ad arricchirsi, a speculare…ad ingrassare salvadanai “porcellini”. Mentre c’è gente che, davvero come porci, vive costretta ammassata in mezzo allo squallore senza alcuna dignità!

Già un paio d’anni fa feci la mia denuncia, affinché si indagasse sulle stranezze (se così vogliamo chiamarle) riguardanti il terzo settore, nello specifico la gestione dei CAS.
E proprio a seguito di quella denuncia, Paolo Di Donato, “il re dell’accoglienza” venne arrestato: un uomo che non aveva problemi a mostrarsi in giro nel beneventano in sella alle sue auto sportive di lusso, come la Ferrari rossa fiammante. Oppure alla guida di un motoscafo durante le costose vacanze estive.

No, sprezzante del giudizio degli altri, incurante di ogni etica sociale, Di Donato ha continuato a fare finta di nulla, tra feste, cene, viaggi…mentre altrove, nel suo CAS “Maleventum” gli immigrati venivano ammassati come sardine e costretti a vivere in condizioni igienico sanitarie pessime!

Quanto ha dichiarato di guadagnare questo signore? 24mila euro al giorno. Gestiva la bellezza di 13 centri di accoglienza per 777 migranti: un vero affare!
Parliamo di cifre da capogiro e, cosa ancora più grave, questura e prefettura ne erano al corrente.

Di Donato è solo uno dei tanti che, sul dolore, la povertà e la solitudine dei bisognosi, ha messo insieme un bel tesoro.
Soldini provenienti dall’Europa, dai fondi stanziati per il Terzo Settore, per le politiche sociali, per dare sostegno, lavoro, aiuto e DIGNITÀ a chi ne ha bisogno …non certo per gente senza scrupoli come Di Donato, che, evidentemente, poteva vantare conoscenze politiche importanti, se tutto ciò è stato possibile alla luce del sole!

Associazioni, Onlus, centri di accoglienza…quante di queste realtà hanno davvero a cuore il bene del prossimo? Per quante di loro i fondi europei sono solo un bancomat da cui attingere per scopi personali? Certo, non voglio fare di tutta l’erba un fascio: fortunatamente esistono persone volenterose e corrette, che, con sacrificio e abnegazione, lavorano onestamente.

Sono però davvero tante le realtà del terzo settore che andrebbero controllate, monitorate. Certamente la criminalità organizzata non può essere al di fuori di tutto questo, perché quando c’è tanta possibilità di reperire denaro, è la prima a mettere mani in pasta.
La prima, ma non la sola…non è mai da sola. E non parliamo soltanto dei Casalesi, ormai noti ovunque: questo è un business scandaloso che tocca varie parti della nostra penisola.

Continuerò, finché il Signore mi darà forza, a denunciare ogni crimine, ogni illecito, ogni azione immorale! Sarà mia premura scrivere una lettera ai vertici di competenza, affinché si facciano dovuti controlli capillari.
Il mio disgusto per certi esseri immondi non avrà mai fine.
Vergogna.
Vergogna.

Redazione