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MADDALONI- Non si può tacere. Non si può far finta di nulla e soprattutto non ci si può girare dall’altra parte. Anche perché la storica dismissione dello stabilimento ex Cementir, oggi Maddaloni Cementi controllato dalla Colacem, chiamerà in causa la città a ragionare sul futuro del territorio. Torniamo alla cronaca. A partire da questo mese e fine a settembre, partono nove mesi di cassa integrazione, per cessata attività produttiva, per tutti i 45 dipendenti. E’ il primo primo provvedimento che fa seguito alle lettere di licenziamento per «cessata attività». A partire dal 30 settembre 2022, lo stabilimento smetterà di esistere. Resteranno al massimo sette dipendenti. Per tutti gli altri, c’è la certezza del licenziamento. Nelle prossime settimane, sarà dismesso l’ultimo segmento delle filiera produttiva del cemento con la chiusura progressiva del «centro di macinazione» tenuto in vita solo dallo smaltimento delle scorte residue. Chiusa l’attività estrattiva, dimessa la cava, il presidio di Maddaloni diventerà un magazzino e un punto vendita per il mercato della Campania e i cantieri attivi delle grandi opere. L’unico elemento da chiarire è se ci sarà una turnazione tra i sette operai che presideranno lo stabilimento. Saranno nove mesi di febbrili trattative. Il futuro di 38 lavoratori è ora nella mani della Regione Campania. Le segreterie provinciali e regionali di Fillea-Cgil e Filca-Cisl hanno, con un tavolo tecnico, preparato una riedizione del «Piano sociale». Al personale di fatto messo in libertà sarà concesso una nuova ricollocazione, facilitata o incentivata come è già avvenuto per 45 ex dipendenti, presso altri stabilimento del gruppo Colacem. Un altro percorso attivato è il licenziamento volontario con indennizzo che, per il settore cementiero sulla base di parametri nazionali, dovrebbe aggirarsi su circa 50 mila euro lordi. Sono allo studio soluzioni per accompagnare il personale della fascia 55-62 anni alla maturazione di una condizione pensionistica. Percorso di «outplacement occupazionale» per il personale in esubero attraverso i servizi garantiti dall’ «Agenzia Intoo», specializzata nel reinserimento nel mondo del lavoro.

Redazione