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Due stagioni sulla panchina del Napoli, con gli azzurri ottenne un piazzamento Uefa e una finale di Coppa Italia: fu lui a scoprire in Argentina un giovanissimo Maradona. Tante le trasmissioni campane in cui era opinionista

“E adesso potrai finalmente allenarlo il tuo caro amato Diego. Sei stato un grande papà, mi hai insegnato tutto e non sarò l’unico a non dimenticarti mai”. È il tweet con cui il figlio Gianluca, volto noto di SkySport, ha annunciato la scomparsa di Gianni Di Marzio, allenatore e dirigente sportivo tra i più conosciuti in Italia. Perché, come tutti sanno, è stato proprio Gianni a scoprire Diego Armando Maradona – ancora giovanissimo – e a segnalarlo all’allora presidente del Napoli Corrado Ferlaino. L’acquisto del Pibe de Oro non fu possibile, poiché in quegli anni vigeva ancora chiusura delle frontiere al mercato.

Terminata presto la carriera di giocatore a causa di un infortunio, Di Marzio iniziò quella di allenatore. Da ricordare le storiche promozioni in Serie A del Catanzaro nel 1976 e del Catania nel 1983. Ha allenato anche il Napoli, lui che era partenopeo: con gli azzurri ottenne un piazzamento Uefa e finale di Coppa Italia nel 1978 persa contro l’Inter per 2-1 in rimonta.

È stato anche sulle panchine di Juve Stabia, Brindisi, Genoa, Lecce, Padova, Cosenza e Palermo. Dopo la carriera di allenatore, Di Marzio ha collaborato con diverse società, tra cui il Venezia di Zamparini, il Palermo – sempre di Zamparini – e il Queen Park Rangers. Non solo Maradona: tra le sue tante scoperte anche quella di un “certo” Cristiano Ronaldo, quando, come il Pibe, era ancora un ragazzino e giocava in Portogallo.

Luigi Ottobre