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Un libro coraggioso, forte, convincente. Una sorta di pubblica denuncia di un corruttore reo confesso che decide di raccontare la sua difficile storia che scuoterà molte coscienze della politica e della società civile ponendole di fronte alle proprie responsabilità morali, prima ancora che giudiziarie.
Il romanzo “Il Corruttore” (Luigi Pellegrini Editore) prende le mosse dal racconto dell’ex proprietario della Dhi, società che ha svolto la raccolta dei rifiuti a Maddaloni e in numerosi comuni del Casertano, arrestato nel marzo 2016 per corruzione. Una vicenda inquieta e inquietante che provoca un punto di snodo per il protagonista che, dopo aver confessato e iniziato un percorso di collaborazione con la magistratura, si propone, nelle pagine del romanzo, di ricostruire con dovizia di particolari tutta la propria vicenda. La peculiarità del libro risiede nella scelta audace e forte di raccontare i fatti accaduti dal punto di vista del “cattivo”, o meglio di un valido e preparato imprenditore divenuto poi, quasi inevitabilmente, esperto “corruttore”, invischiato in un sistema che promuove l’arrivismo spietato e ignora le leggi dello Stato e della morale: testimonianza schiacciante di quanto sia labile e indefinito il confine tra legalità e illegalità.
L’opera, caratterizzata da una scrittura agile e immediata, ha la capacità di coinvolgere e appassionare il lettore, invitandolo a seguire attentamente la trama e i numerosi soliloqui del protagonista. Questi ripercorre infatti, insieme al “corruttore”, non soltanto i fatti, ma anche le ambizioni, le ansie e le paure dello stesso, fino a osservare da vicino tutti i meccanismi che hanno portato alla rapida degenerazione di valori e ideali positivi. Un quadro complesso, in cui il malaffare coinvolge la politica, il mondo imprenditoriale, la finanza e anche la magistratura a diversi livelli, e in cui le mazzette sono il mezzo più comune per destreggiarsi all’interno di una società che non conosce nessuna rettitudine e non ammette scrupoli di alcun tipo. Il testo è arricchito infine dalla Prefazione del noto saggista, giornalista e docente universitario Pantaleone Sergi.
L’Autore
Alberto Di Nardi ha 36 anni, è nato a Caserta e ha vissuto sia in Italia che all’estero. Si è laureato in Economia presso la Seconda Università degli Studi di Napoli e, durante la sua carriera universitaria, nel 2003, ha vinto una Borsa di Studio per il “Programma Erasmus” e si è trasferito presso la Universidad de Almeria in Andalucia in Spagna. Dopo la Laurea in Economia si è trasferito a Milano, ha superato le selezioni per l’assunzione come Auditor presso la Deloitte & Touche Multinazionale della Consulenza Aziendale e Revisione Contabile appartenente alle famose “Big Four”. Nel 2006 ha superato le selezioni per essere assunto in ENI S.p.A. con la funzione di “Controller Consolidated Financial Statements”. Entrato dunque a far parte della più grande azienda italiana, che risulta tra le prime sette compagnie petrolifere mondiali, è stato impegnato in diverse missioni internazionali: prima in Olanda, ad Amsterdam, poi a Londra nel Regno Unito. Nell’agosto del 2008 si è licenziato dall’ENI S.p.A. per fondare la DHI Di Nardi Holding Industriale S.p.A. all‘interno della quale ha ricoperto la carica di presidente del CdA e Amministratore Delegato fino al marzo del 2016 quando ha rassegnato le dimissioni da tutte le cariche e lasciato definitivamente l’azienda. Durante il periodo in DHI si è laureato in Ingegneria Ambientale e ha conseguito l’abilitazione all’esercizio della professione di Responsabile Tecnico presso l’Albo Nazionale Gestori Ambientali e l’Albo autotrasportatori conto terzi. Oggi è Dottore Tributarista iscritto all’I.N.T., Perito ed Esperto in scritture contabili, stima di aziende commerciali e Perito ed Esperto Ambientale iscritto a ruolo sez. Unica della C.C.I.A.A. Fornisce servizi di consulenza direzionale ai principali player in Italia e all’Estero. Nel frattempo sta anche completando l’Executive MBA presso l’ALTIS – Alta Scuola Impresa e Società dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. La scrittura è diventata l’unica cura efficace durante la vicenda giudiziaria che lo ha visto coinvolto. Un modo attraverso il quale veicolare la sua esperienza, esorcizzare le proprie paure e continuare, nonostante tutto, a sognare.
 

bocchetti