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La seconda giornata del parlamento in seduta comune ha visto una nuova fumata nera. Non essendo stato raggiunto il quorum di voti richiesto per poter essere eletti, è necessario procedere ad una terza votazione nella giornata di mercoledì 26 gennaio, a partire dalle ore 11.

Piovono ancora schede bianche, anche se in misura inferiore rispetto alla prima chiama: 527 rispetto alle 672 precedenti.

Nessun accordo e ancora nessun dialogo ufficiale tra le parti, ma oggi Il centrodestra ha ufficializzato le candidature dell’ex presidente del Senato Marcello Pera, dell’ex sindaco di Milano Letizia Moratti e dell’ex magistrato Carlo Nordio. Subito bocciati dal centrosinistra, riuniti in vertice alla presenza di Enrico Letta, Giuseppe Conte e Roberto Speranza, a seguito del quale hanno fatto sapere che pur essendo «un passo in avanti, utile al dialogo» su quei nomi non si può sviluppare una «larga condivisione». Forse è proprio per questo che tatticamente Salvini e company hanno evitato in questa fase di indicare nella rosa di nomi, quello della presidente del Senato Elisabetta Casellati.
Dall’altra parte, con altrettanta tattica, non si avanzano nomi. «Il centrodestra ha il diritto, la prerogativa ma anche il dovere – ha dichiarato Conte – di indicare dei nomi su cui va poi intessuto il dialogo. Ovviamente noi ci riserviamo di fare una valutazione ma che nessuno vanti un diritto prelazione a eleggere capo dello Stato. Oggi abbiamo deciso di non presentare una rosa di nomi». In stand by anche l’eventuale candidatura del premier Draghi. «Abbiamo affidato al timoniere una nave che è ancora in difficoltà – conclude Conte – ma non ci sono le condizioni per cambiare e il timoniere non può lasciare».

Redazione On Line