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MADDALONI- A Maddaloni non solo le perdite idriche sono frequenti, periodiche e diffuse a macchia di leopardo su tutto il territorio. Pure i debiti pregressi, presunti e reali, relativi alle forniture idriche sembrano non arginabili, periodici e non finiscono mai. Che i rapporti tra Acqua Campania e il comune di Maddaloni non sono mai stati sereni è cosa nota. Tano che nel 2011, proprio a causa del danneggiamento prolungato delle rete idrica, la perdita di ingenti volumi d’acqua e il raddoppio dei costi delle forniture, l’ente locale diede incarico ad un avvocato per impugnare la fatturazione delle forniture di Acqua Campania spa. L’incidente rientrò perchè il gestore del servizio di fatturazione chiarì, se mai fosse stato necessario, di «non avere alcuna competenza sugli aspetti tecnici della fornitura idrica». Insomma, nessuna responsabilità sulle «anomalie del regime pressorio dell’acquedotto comunale» causa (secondo l’ente locale) delle rotture multiple e dei disservizi. Rotture a parte, sono rimaste le perdite idriche e le fatture da sanare. Tanto che, dopo il dissesto, sono stati sottoscritti accordi transattivi sul debito. Evidentemente non è bastato. Come periodicamente fuoriescono delle perdite idriche lungo le strade, sul comune di Maddaloni continuano a piovere ingiunzioni di pagamento da parte di Acqua Campania. Pure l’accordo transattivo fa acqua da tutte le parti. In sostanza, dopo l’atto deliberativo n.221 del 2011, con il quale il Comune motiva il congelamento del versamento della maxibolletta di oltre 650 mila euro e nonostante gli accordi successivi e i regolari pagamenti post dissesto, i pignoramenti non si sono mai fermati. Un po’ come le perdite idriche che continuano falcidiare le strade e l’acquedotto locale. Acqua Campania continua a bussare a quattrini: dal computo degli atti ingiuntivi (pari ad un 1.165.549,48 euro), i residui posti in bilancio (945.310,41) emerge (come le sorgenti d’acqua nelle strade ddi Maddaloni) che devono ancora essere corrisposti 228.452,03 euro. Trattandosi di debiti precdenti al dissesto finanziario essi dovranno essere gestiti e liquidati dall’Organismo Straordinario di Liquidazione (Osl). Ma resta il problema delle persistenza della condizione debitoria. Per cui, così come si fanno rilievi sulle perdite idriche in strada, sarà necessario rilevare le ragioni e l’eventuale fondatezza della condizione debitoria. C’è lavoro ancora per gli avvocati.

bocchetti