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Ben 172 persone sul lastrico e senza speranze. L’appello accorato ai vertici istituzionali

MADDALONI- Massima mobilitazione istituzionale per le vittime dell’asbestosi dimenticate. Il sindaco Andrea De Filippo, a norme per conto del territorio e del Consiglio comunale tutto, ha lanciato un allarme accorato, un appello e inviato una missiva urgente al Ministro del Lavoro Andrea Orlando. E? una mobilitazione a difesa degli ex lavoratori della Montefibre di Acerra, molte die quali residenti anche a Maddaloni, condannati a vivere nel limbo esistenziale: non possono andare in pensione ma nel frattempo sono al di fuori del mercato del lavoro. E soprattutto molti sono affetti da serie patologie.

Sindaco, al cospetto di una situazione così difficile, cosa si può fare?

Non possiamo rimanere inermi al cospetto di un dramma, dai costi sociali e umani inaccettabili. Stiamo parlando dei 172 ex dipendenti della Montefibre, impianto chimico in dismissione, che oggi non hanno nulla a cui aggrapparsi.

E’ una storia antica…

E’ una storia che rischia il peggiore degli epiloghi possibili. Questa storia è cominciata nel 2004 con la dismissione della infrastruttura, ubicata ad Acerra ad appena un chilometro in linea d’aria dal confine amministrativo,  450 unità furono poste in cassa integrazione. Ora, per i superstiti, tra i quali molti maddalonesi, hanno perso i sussidi di mobilità e ogni speranza di ammortizzatore sociale. Non possiamo più tacere sull’insostenibile tragedia di famiglie costrette ad aggrapparsi a deboli segni di speranza per le loro condizioni. Nel frattempo, qualcuno è deceduto, qualcun altro si è ammalato, forse per essere stato esposto all’amianto presente in tale azienda. Sono prossimo ad una condizione inaccettabile di scacco esistenziale: hanno tutti un’età media di circa 57 anni ma da una politica industriale e. tra poco, nemmeno da quella esistenziale.

C’è una via d’uscita?

Senza requisiti per la pensione e tanto meno per il mondo del lavoro, nonostante abbiano lavorato in ambienti con esposizione all’amianto e ad agenti chimici cancerogeni, sosteniamo la mobilitazione per il riconoscimento dei trattamenti spettanti a coloro che sono stati esposti all’amianto».

Cosa deve fare lo Stato?

Una perizia della Procura di Nola (Proc. n. 10392/2001 R.G.N.R. P.M. Dott. Cimmarota) ha certificato presenza di amianto all’interno dell’ex stabilimento Montefibre. E pertanto chiede che il Ministro si mobiliti per concedere i diritti negati. Sosteniamo la proposta presentata dall’on. Teresa Manzo (M5S) per il riconoscimento ad esposizione amianto (come per documentata perizia), che mette fine al danno lavorativo e alla beffa esistenziale consentendo «per tutti gli ex dipendenti della Montefibre lo scivolamento verso la pensione dovuta, mettendo fine a questa lunga agonia per ridare dignità ai lavoratori.

Redazione