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MADDALONI- Dopo la «finanza creativa» di Giulio Tremonti arriva il «dissesto finanziario creativo» sperimentato dal Comune di Maddaloni. L’ente locale in braghe di tela adesso riesce a subire decreti ingiuntivi pure da parte dei suoi creditori. Vi servono soldi? Fate un decreto ingiuntivo al comune di Maddaloni: non si sa mai che, nella babele amministrativa, l’azzardo possa pure andare a buon fine. Raggiunto un altro record, un dato da almanacco degli orrori amministrativi: il comune di Santa Maria a Vico (ex capofila ambito C2) ha notificato un decreto ingiuntivo al comune di Maddaloni: 398 mila euro per vecchie quote di compartecipazione non versate. E fin qui, è la solita storia di debiti non onorati. Se non fosse che il comune di Maddaloni vanta crediti, questa volta relativi alle precedente gestione dell’ex Ambito C1, che stranamente, misteriosamente, inspiegabilmente l’ente locale non ha mai incassato. Tradotto: i crediti pregressi non vengono riscossi ma si pagano i debiti maturati in un secondo momento. Può un comune in dissesto non attivare le procedure di recupero dei crediti non onorati? Evidentemente, secondo i principi del «dissesto finanziario creativo» i crediti non vanno riscossi. Ma le tasse magari per servizi scadentissimi  invece si: quelle sono state innalzate al massimo. Il caso inquietante, sollevato dal subcommissario Vargas, è all’attenzione della paludata burocrazia locale. Insomma, si spremono e si vessano i cittadini. Intanto, la cicala comunale se la prende comoda nel riscuotere crediti. E pensare quanto, quest’estate, si è dovuto penare per racimolare spiccioli per tappare le falle dell’acquedotto comunale e le buche delle strade. In contemporanea, in comune, giacciono crediti dormienti che forse un giorno qualcuno oserà, sempre forse, avviare alla riscossione. E’ la burocrazia comunale con i suoi servitori il primo nemico dei maddalonesi, che pagano le tasse e che sognano una città normale.

bocchetti