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MADDALONI- Una scoperta incredibile: un albero che, da oltre 40 anni, è riuscito a sfondare i solai e a raggiungere le fondamenta. Per la cronaca, è cominciata la messa in sicurezza, e quindi è stato fermato il del nicchiario storico del Corpo di Cristo. La struttura è stata ingabbiata con imbracature di legno. E’ cominciata anche l’eradicazione del gigantesco albero che ha creato danni gravissimi causando, tra l’altro, il crollo di numero loculi.

E’ l’inizio della messa in sicurezza, molto onerosa, del cimitero transennato?

E’ il terzo intervento di risanamento. Nella fattispecie, stiamo affrontando un’emergenza nell’emergenza perché è stata avviata, oltre alla messa in sicurezza statica urgente, anche un’operazione di recupero e pietosa ricomposizione delle spoglie mortali travolte dai calcinacci.

Si ferma il degrado e il crollo e poi?

Un intero isolato del cimitero è stato interdetto, causa lavori indifferibili, al transito dei pedoni. E’ urgente partire dal consolidamento statico e messa in sicurezza. Poi, saranno avviati interventi di riqualificazione per restituire l’intera area sarà ai visitatori.

Perché parla di terzo intervento?

E’ già stato completato il risanamento e la riqualificazione del colombaio comunale dove sono custodite oltre cinque mila salme. E’ partito anche l’intervento di ridisegno dei viali della parte storica. In contemporanea, si sta pianificando l’intervento sui nicchiari dove si registrano perdite idriche e allagamenti.

Ma i defunti presenti nel Corpo di Cristo saranno portati via?

L’ente locale ha scelto la strada dei ripristino delle condizioni originarie: nessun defunto sarà traslato, se non temporaneamente causa lavori. Per le salme storiche delle quali non è più rintracciabile la famiglia di origine, si procederà ad una degna ricollocazione, nelle medesima area,  che non impedisca la visibilità e non ne obliteri la memoria.

Per le altre zone interessate da problemi strutturali?

Oltre la «pianificazione e messa in opera di un intervento urgente di salvaguardia strutturale», dovranno essere restaurate tutte le zone costruite tra fine ‘800 e i primi 50 anni del ‘900. E’ un lavoro enorme: l’intervento di manutenzione ordinaria e straordinaria sarà affidato al futuro gestore unico dei servizi cimiteriali che sarà selezionato attraverso un bando unico europeo secondo i criteri del project financing.

Redazione