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Venti di guerra tra Ucraina e Russia che sta influenzando anche l‘Eurovision che si terrà a Torino dal 10 al 14 maggio.

L’Ucraina è una di quelle nazioni molto attese in quanto ha sempre brillato arrivando anche alla vittoria nel 2016 con 1944 cantata da Jamala. Lo scorso anno a Rotterdam hanno fatto scalpore i Go_A con Shum! ricevendo l’apprezzamento, tra gli altri, anche dei vincitori Maneskin.

Le attese sono state ben ripagate. Il Vidbir, una sorta di Festival di Sanremo, ha proclamato vincitrice una talentuosa cantautrice – Alina Pash – con il brano Shadows of Forgotten Ancestors.

Un brano che subito ha colpito con le sue sonorità folk mista a musica elettronica tanto da essere considerato il migliore tra i brani già presentati per Torino, dopo Brividi di Mahmood&Blanco, tra i favoriti della vittoria finale.

Ma come detto, le tensioni tra Ucraina e Russia, che in realtà durano da anni, non da poche settimane, si sono fatte sentire. L’Eurovision viene coinvolto anche nel recente passato. Infatti, la stessa 1944, che parla delle deportazioni della popolazione dei Tatari di Crimea, può anche essere letta come una critica all’annessione della stessa Crimea da parte della Federazione Russa. Inutile dire che vi furono proprio le proteste della Russia che pretese che la canzone non fosse ammessa, ma l’EBU, che organizza l’Eurovison, fu di parere contrario.

Ritornando alla situazione attuale, esiste per regolamento del Vidbir il divieto per i cantanti di intraprendere viaggi, concerti o partecipare ad esibizioni pubbliche o private in Crimea, annessa da Mosca nel 2014.

Subito dopo la vittoria di Alina Pash sono spuntate le accuse di un viaggio intrapreso dalla cantante nel 2019. La stessa artista ha confermato, sebbene ha dichiarato di non aver fatto concerti o altro. Se non bastasse ad aggiungere benzina sul fuoco è spuntata una foto della Pash in piazza Rossa a Mosca. A nulla sono valse le giustificazioni e il ribadire che la Russia è un paese aggressore, che la Crimea è Ucraina e via discorrendo. Alina Pash viene ammessa ma sub iudice, fino a che questa faccenda non venga chiarita.

Chiarimento non necessario, visto che la stessa Alina Pash in un tweet dichiara di rinunciare a rappresentare l’Ucraina all’Eurovision di Torino.

Situazione, che certamente porta imbarazzo all’emittente UA:PBC, di non facile soluzione visto che pure i secondi classificati i Kalush hanno accusato gli organizzatori di aver truccato le votazioni del festival.

Rimane davvero il rammarico di non poter ascoltare una gran bella canzone ed apprezzare una bravissima artista. Purtroppo questa sorta di guerra fredda tra i due paesi confinanti ha prodotto la prima vittima: la musica.

Alina Pash
Alfredo Ferrara