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Foto: © SSC Napoli
Match avaro di occasioni a Fuorigrotta, ma giocato meglio dai rossoneri, che trovano ad inizio ripresa l’episodio vincente con Giroud. Il tecnico toscano ha commentato il post della sfida scudetto persa al “Maradona” contro il Milan

Al momento, la lotta scudetto è tendenzialmente un duello tutto meneghino. Il Milan espugna il “Maradona” per 1-0 e si porta in testa alla classifica. Un punto in meno per i cugini dell’Inter, con una gara ancora da giocare. A meno 3 il Napoli, sconfitto tra le mura amiche per la quarta volta in stagione sulle cinque sconfitte raccolte in campionato. Da capire ora le ripercussioni sulla squadra di Spalletti: gli azzurri potrebbero ancora inserirsi tra le milanesi, ma è inseguita dalla Juventus – a meno 4 – e dall’Atalanta, ora a meno 10 ma con una gara in meno. Match avaro di occasioni a Fuorigrotta, ma giocato meglio dai rossoneri, che trovano ad inizio ripresa l’episodio vincente con Giroud.

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Nel post match arriva il commento del tecnico partenopeo. “Abbiamo cominciato bene la gara, riuscendo anche ad avere la meglio in alcune situazioni dove si potevano fare scelte migliori. Poi abbiamo iniziato a sbagliare qualcosa e nel secondo tempo invece abbiamo sbagliato troppo per le nostre qualità. L’episodio ha deciso la partita. Sicuramente si poteva creare di più in avanti, ma credo che il nostro palleggio sia stato fatto bene. Loro poi hanno abbassato il baricentro, hanno avuto qualche ripartenza, ma noi abbiamo perso un po’ di ordine. Abbiamo avuto anche delle palle in area di rigore da poter sfruttare, ma non siamo stati in grado di trovare l’uomo libero.

Noi abbiamo delle qualità, ma se non si è in grado di reggere la pressione di determinate sfida non si può vincere niente. Saper gestire la tensione rientra nell’essere campioni. Ci siamo ritagliati la possibilità di giocare questo tipo di partite dopo tanta fatica, a Napoli devi giocare in queste situazioni, sennò devi spostarti altrove. Dobbiamo portare la gare sulle nostre qualità, se non ci riusciamo diventa tutto più difficile”.

Luigi Ottobre