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di Antonio Del Monaco* La storia si ripete. E vorremmo non fosse così.
Scoppia una guerra, di qualsiasi tipo o entità, che sia nell’aria a causa di un virus invisibile, che sia per mare e per terra a causa della follia umana, ben più visibile. Loro ci sono. Sempre.

Per aiutare chi soffre, a dare ristoro a chi non ha più nulla, a proteggere e rincuorare bambini spaventati, a rischiare la vita…a dare la vita.

Sì, ci sono sempre: mentre fuggono dalle macerie e dal fuoco, percorrendo a piedi kilometri di strada, sotto la neve e il gelo.
Mentre partoriscono in un bunker, con mezzi di fortuna, tra dolore e coraggio, “cullate” dal suono di bombe che cadono là fuori.

Ci sono quando confortano padri, mariti, figli, fratelli…costretti a restare, a combattere una guerra che non sanno nemmeno spiegare, che non credevano avrebbero mai visto.
Le donne ci sono e non si danno per vinte, mai!

Sostengono con forza idee, speranze…sostengono il mondo. Quel mondo che hanno collaborato a creare, che hanno imparato ad amare, nonostante i pregiudizi, la prevaricazione e l’ottusità di uomini che, in fondo, dimostrano solo una cosa: di essere vigliacchi.

Vigliacchi, sì, perché le donne sono coraggiose, forti, lungimiranti. E hanno il cuore grande.
Le donne sentono il male del mondo, il dolore degli altri…e, con resilienza, pazienza e amore, vanno avanti cercando nuove strade, nuove soluzioni. Le donne si reinventano sempre. Da sempre. È il solo modo che hanno per gridare al mondo cieco e sordo: noi ci siamo e valiamo!

Le donne ucraine, così come le russe…costrette a “guardare” i figli morire.
Le donne afghane, così come in Africa…costrette a “vivere” all’ombra degli uomini.
Le donne del mondo, deturpate, abusate, schernite, maltrattate, usate…
Sono madri…come madri sono o erano le donne di chi ha voluto la guerra, di chi sta coltivando egoismo, di chi sta condannando innocenti, di chi sta spargendo sangue…

Non bastava il covid.
La mia è una riflessione, una preghiera forse…una speranza: amatevi, donne, fatevi forza e credete in voi stesse… perché siete migliori degli uomini.
E voi, uomini, amate le donne, amate il creato a cui loro stesse hanno collaborato dando la vita.
Basta terrore, basta violenza: la guerra è mafia, l’ho detto più volte. E se Putin è oggi il male incarnato che divora il futuro di bambini, di intere famiglie, bruciandone realtà, non soltanto sogni, io chiedo a tutti di volgere al bene, di collaborare alla salvezza del popolo ucraino.

L’8 marzo è solo un giorno come un altro per le donne che fuggono dalla guerra: facciamo la nostra parte, anche piccola, facciamo un gesto che conta… regaliamo un po’ di pace e conforto.
Diamo un sostegno, un aiuto concreto…che siano farmaci, cibo, vestiti, rifugio.
Accudiamo chi soffre, confortiamo chi piange, sfamiamo chi non ha nulla: facciamo ciò che le donne fanno da sempre. Nonostante tutto. Nonostante noi.

*Deputato del Movimento Cinque Stelle

Redazione