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MADDALONI- Rimossa la discarica di ingombranti lungo le mura perimetrali della «Sandro Pertini». E adesso, la domanda e la protesta la fa il sindaco De Filippo: «Quanto durerà la pulizia effettuata questa mattina dalla Buttol?». Portati via gli ingombranti (materasso, mobilio smontato, sedie rotte, plastica). Pulito il marciapiede. Bene hanno fatte le mamme ad alzare la voce. In tempo reale la risposta dell’amministrazione comunale. Ma in realtà chi tutela i bambini? Nessuno. Perchè non è la prima volta, e non sarà l’unica, che a tutela del plesso si sono mobilitati genitori, personale docente, cittadini. Più o meno sei anni fa, lungo il perimetro della scuola, era stato affisso uno striscione colorato con questa scritta: «Questa è la nostra scuola. Non la vostra discarica». Da allora, non è cambiato quasi nulla. E’ inutile invocare sani principi di civiltà o la difesa degli spazi riservati ai più piccoli. E’ vero che il servizio di raccolta non è una macchina perfetta. Ma quale servizio di raccolta potrebbe arginare l’abbandono sistematico di rifiuti, elevato a sistema di vita e a metodo per procacciarsi utili praticando attività da rigattieri di accatto? Sarà pure un problema di civiltà o di ordine pubblico. Ma esiste e persiste un senso di abbandono e di non cura del territorio che è direttamente proporzionale al senso di degrado sociale e isolamento morale che si respira in molte parti del territorio. Quello che vale per i rifiuti ingombranti, vale per i bustoni neri abbandonati nei fine settimana e per i tanti escrementi lasciati lungo i marciapiedi. Questa volta, la rimozione urgente c’è stata. Serve una battaglia di civiltà a difesa del territorio e degli spazi dedicati ai bambini in particolare.

Redazione