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MADDALONI- Diciamo che è stato un esperimento. Dopo l’ultima pulizia dell’ennesima discarica, lungo il perimetro dell’elementare Pertini, ci eravamo chiesti: quando durerà la bonifica? Abbiamo la risposta: appena 15 giorni. E’ durata appena due settimane. E’ tornata la Maddaloni dell’inciviltà elevata a sistema, dello smaltimento dei rifiuti clandestini, dell’omertà assunta come stile di vita, della “camorra culturale” trasformata in sistema di relazione sociale. Anzi, non è indietreggiata di un millimetro: è sempre la Maddaloni che non vede, non sente, non parla, non si ribella. Forse è la stessa che chiagne e fotte. La verità è che l’accattonaggio non è una necessità ma una forma di parassitismo esistenziale. Forse lo stesso che viene declinato dai tanti professionisti del bisogno che da decenni, mimetizzati tra chi il bisogno ce l’ha davvero, questuano aiuti, pacchi alimentari, contributi presso i servizi sociali. Forse, è anche così. La certezza è che esistono i rigattieri di accatto e gli smaltitori professionisti. Così, ancora una volta, le mura perimetrali del plesso, materno ed elementare, della «Sandro Pertini» sono state trasformate in punto di accumulo , questa volta, di mobilio dismesso, finestre con annessi vetri, bustoni neri e persiane. La storia si ripete: una scuola costretta a convivere con una discarica. E questa volta poca c’entra il servizio raccolta. Aggiunti l’ennesimo capitolo all’aggressione incivile di chi utilizza la strada come discarica per materassi, pezzi di mobilio dismesso, carte e cartoni, residui di razzi e botti esplosi. E chi più ne ha più ne metta. E ora, parte l’accumulo progressivo, avanti c’è spazio.

Redazione