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Allo stadio Renzo Barbera di Palermo dominio totale dei ragazzi di Mancini, ma i macedoni resistono arroccati in difesa: nell’unica occasione avuta Trajkovski elimina l’Italia. Secondo mondiale consecutivo senza gli azzurri

Per me si va nella città dolente“, recitava Dante nel Canto III dell’Inferno della Divina Commedia. Il viaggio che il Sommo si accingeva a compiere in compagnia di Virgilio inizia dall’Antinferno, dove scorre il fiume Acheronte. Un luogo di passaggio in cui le anime si preparano a raggiungere il posto in cui sconteranno la loro pena eterna. Appunto, l’Inferno. Parafrasando il poeta toscano, “l’Antiferno sportivo” della Nazionale guidata da Roberto Mancini si manifesta nei playoff per poter accedere ai prossimi mondiali in Qatar, in programma dal 21 novembre al 18 dicembre prossimi.

Si comincia con la semifinale contro la Macedonia del Nord, con l’obiettivo di accedere alla finale di martedì prossimo e, infine, al “Paradiso calcistico” rappresentato della rassegna iridata. Evitando così un’inferno già vissuto 5 anni fa nel famoso doppio confronto – con annessa eliminazione – contro la Svezia. Che però si ripresenta, e fa ancora più male.

LA SUPREMAZIA AZZURRA NON BASTA

L’intenzione degli azzurri è fin troppo evidente: portare nel più breve tempo possibile il match dalla propria parte. E allora gli attacchi alla difesa macedone sono continui e incessanti, tali da chiudere nella loro metà campo i balcanici sin dai primi minuti di gioco. I ragazzi di Mancini devono solo preoccuparsi di scardinare l’arroccamento difensivo della Macedonia del Nord e di tramutare in gol le occasioni create. Tuttavia il problema del gol che ha caratterizzato l’Italia nelle ultime uscite continua a manifestarsi. Si resta dunque di stucco quando Berardi sciupa la clamorosa occasione regalatagli da Dimitrievski; o quando la conclusione a botta sicura di Immobile nell’area piccola trova il salvataggio disperato della retroguardia di Milevski. Il primo tempo dei campioni d’Europa si può commentare come segue: poca precisione nel momento giusto.

NEL RECUPERO ACCADE L’INCREDIBILE

Fa più fatica l’Italia ad apportare la sua pressione sui macedoni che, praticamente assenti nei primi 45 minuti, appaiono meno timidi nella ripresa. In effetti gli azzurri non avrebbero potuto mantenere i ritmi della prima parte di gara, di conseguenza la manovra d’attacco è meno continua ma non meno pericolosa. Le due migliori occasioni sono ancora sul piede di Berardi, che continua a non trovare la porta. Man mano che il tempo scorre, l’assedio dell’Italia verso l’area balcanica riprende, senza però trovare la giocata vincente. In pieno recupero nell’unica occasione dell’intero match Trajkovski manda in finale la Macedonia del Nord – sfiderà il Portogallo, vittorioso sulla Turchia. Per il secondo mondiale consecutivo l’Italia non sarà presente.

TABELLINO

Italia (4-3-3): Donnarumma; Florenzi, G. Mancini (89′ Chiellini), Bastoni, Emerson; Barella (77′ Tonali), Jorginho, Verratti; Berardi (89′ Joao Pedro), Immobile (77′ Pellegrini), Insigne (64′ Raspadori)
A disposizione: Sirigu, Cragno, Acerbi, De Sciglio, Cristante, Pessina, Politano CT. R. Mancini

Macedonia del Nord (4-4-2): Dimitrievski; S. Ristovski, Velkoski (86′ Ristevski), Musliu, Alioski (58′ Spirovski), Churlinov, Ademi (59′ Askovski), Bardi, Nikolov; Trajkovski; M. Ristovski (72′ Miovski)
A disposizione: Siskovski, Serafimov, Rakip, Dor. Babunski, Dav. Barunski, Atanasov, Ethemi CT. Milevski

Arbitro: Turpin (Fra) Var: Brisard (Fra) Avar: Willy (Fra)
Reti: 92′ Trajkovski
Ammoniti: Velkoski (MdN)
Angoli: 15-0
Recupero: 1′ p.t., 5′ s.t.

Luigi Ottobre