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“Questi sindaco è sempre stato refrattario al confronto, alla collaborazione, al dialogo. Svilito il ruolo delle commissioni e del Consiglio Comunale”

MADDALONI- E’ l’effetto valanga. Basta che si metta in moto un sasso che si innesca uno smottamento. Fratelli d’Italia ha scosso le acque stagnanti della politica locale. E le conseguenze si vedono. Le scosse, che terremotano la maggioranza, di rimettono in moto il Pd che non può non commentare le frizioni, gli attriti e gli acuti mal di pancia che tormentano la maggioranza arcobaleno del sindaco De Filippo. Antonio Giannini commenta ricorda:

“Meglio tardi che mai. Oggi, anche Fdi, dice, mette a nudo le contraddizioni e mette in piazza tutti i problemi politici di questa maggioranza che ne fa di tutti i colori”.

Maggioranza arcobaleno?

No, la maggioranza che le fa di tutti colori. Oggi anche il partito della Meloni prende le distanze da un sindaco che, da anni, accusiamo di ducismo, scarsa trasparenza ma soprattutto di assoluta allergia al confronto politico, alla condivisione partecipata sui grandi temi che riguardano la città. E’ accaduto durante la pandemia. E’ stato così per il Puc. La storia si è ripetuta sulla questione della guerra in Ucraina. L’elenco sarebbe lungo. Mi limito a dire che non c’è atto; non c’è stato consiglio comunale; non c’è stata scelta amministrativa; non c’è stato atto di commissione, interrogazione o mozione che non sia stato viziato da questo modo di fare autoreferenziale allergico al confronto. Oggi, anche Fratelli d’Italia ha sperimentato quello che da anni denunciavamo: De Filippo non vive di confronto politico ma vive di se stesso.

Se Sparta piange, Atene non ride. Le opposizioni consiliari non godono di ottima salute, o no?

Contrariamente da quello che si scrive e si pensa, è in corso un serrato confronto nonostante l’ondata montante di covid abbia fatto saltare alcuni incontri in calendario. Non ci nascondiamo e non ci siamo mai nascosti; scontiamo una partenza ad handicap e il trauma, ovviamente politico, della perdita di chi doveva rappresentare, per volontà popolare, l’opposizione tutta in consiglio. Ma questa è acqua passata. Oggi, stiamo lavorando ad una nuova compagine, ad un nuovo tavolo che mette a confronto tutte le forza, politiche sociali, che sono alternativa o che non si rivedono in questo modo di gestire la città , che è francamente deficitario. Senza deviare su aspetti amministrativi sintetizzo così: la qualità dei servizi, la qualità della vita, la qualità della gestione del territorio lascia molto ma molto a desiderare. Crediamo, a ragion veduta, che i maddalonesi non meritino questi servizi e questo standard sociale.

Torniamo alla politica: State lavorando per il centrosinsitra?

Ci stiamo confrontando per mettere a confronto chi non si rivede nella rassegnazione e nella stagnazione della gestione della cosa pubblica.

In molti, parlano di superamento degli schemi centrodestra e centrosinistra…

Stiamo un confronto con tutti. Tutti coloro che sono sul territorio compreso i moderati che sono in perenne fermento.

A proposito di moderati e Italia Viva, ma il Pd non ha, da tempo, lanciato un chiaro messaggio a chi a Maddaloni sta con de Filippo e a Napoli con De Luca?

Certo che l’abbiamo fatto. Credo che Italia Viva debba fare chiarezza e confrontarsi con le forze che su scala nazionale e regionale sono parte integrante di alleanze e strategie.

Allora facciamo un pò di fantapolitica. Lavorando di fantasia, potrebbe acacdere, dopo l’elezione all’Ato, che anche De Filippo potrebbe diventare un vostro interlocutore…

Rispondo con altrettanta fantasia. Stando al gioco della fantapolitica potrei rispondere che tutto potrebbe accadere. Ma nell’abito dei ragionamenti paradossali e fantasiosi abbiamo una unica certezza: mai con De Filippo. Per noi, è stato divisivo, autoreferenziale e refrattario ad ogni forma di dialogo quindi non può essere un interlocutore.

Redazione