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“Sono pronto al confronto documentato sulle cose fatte; Pd solidale con Fdi? Tra democratici sinceri parlano lo stesso linguaggio; Difendono il sacro immobilismo della politica del consenso per il consenso”

MADDALONI- E l’Imperatore della maggioranza arcobaleno si accanisce sul Pd. Fatto decantare il sovraccarico di sarcasmo e ironia, De Filippo pretende la replica: “Leggo con somma sorpresa di una ipotetica non volontà del Pd di confrontarsi con la mia persona. La verità è un’altra: non mi passa nemmeno per l’anticamera del cervello di relazionarmi con il Pd”.

Veramente era un gioco di fantapolitica…

E io sto al gioco: nemmeno per gioco valuto questa ipotesi.

Ho già detto che rispetto la scelta di Fratelli d’Italia. Ma è singolare che il Pd esprima solidarietà a Fratelli d’Italia. Insomma, tra sinceri democratici si parla lo stesso linguaggio. Ma poi se Fratelli d’Italia è un partito strutturato, chi è il Pd? E chi sono i rappresentanti locali? Chi li ha votati? Chi rappresentano? In nome di chi parlano?

Torniamo di nuovo al sarcasmo…

Una cosa la devo dire…

E dica…

Questo Pd locale è l’espressione della parte più buia del primo ventennio di questo secolo. Un partito che, sebbene fosse rappresentato a diversi livelli istituzionali, è riuscito nel capolavoro di cancellare o ridurre ai minimi termini la rappresentanza del territorio a livello provinciale, regionale e nazionale. Sono la politica del nulla, della ricerca del consenso amministrativo per non fare nulla, del vuoto pneumatico di proposte e di impegno. Faccio un esempio su tutto: non riescono ad articolare un pensiero compiuto sul Puc. Se fosse stato per loro, ne avremmo discusso per altri 20 anni.

La prego torniamo, all’attualità e ai fatti concreti. C’è un accusa chiara: la indisponibilità di De Filippo sindaco al confronto. Discutiamo di questo…

Ribalto la domanda: sono disponibile, documenti alla mano, ad un confronto sulle cose fatte per la città. Se poi qualcuno mi accusa di essere refrattario al confronto rispondo: come ci si può confrontare con chi non ha nulla da dire. I veri autoreferenziali sono loro che continuano in bizantinismi ad oltranza. Il vero problema, di chi nulla fa, è che qualcuno faccia qualcosa; qualcuno agita la palude della mancanza di iniziative; rompe il silenzio beato della mancanza di idee; squarcia il velo della facile lamentela da marciapiede con iniziative concrete. Nel merito, si può essere in disaccordo articolando un pensiero alternativo. Qui si contesta invece, non nel merito, ma il fatto che si fanno delle scelte e si infrange il sacro immobilismo.

Redazione