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Meritava qualche riconoscimento “Ennio”, il docufilm dedicato al Maestro Morricone. David alla Carriera per il regista napoletano, Antonio Capuano

Non è la prima volta e non sarà l’ultima. Napoli e la Campania ancora protagonisti ai David di Donatello, massimo riconoscimento del cinema italiano. La Regione si conferma terra di talenti, vecchi e nuovi, di storie e di grande produttività grazie anche al sempre puntuale e costante lavoro della Film Commission. In una stagione difficile e lastricata da incognite e scorie lasciate dalla pandemia, con i numeri a tratti drammatici che arrivano dalle sale e, con un cinema sempre più diretto verso nuovi canali di distribuzione, la Campania mette in mostra le sue bellezze, grazie soprattutto a tre film –  “E’ stata la mano di Dio”, “Qui Rido Io”, “I Fratelli De Filippo” – che dopo l’incetta di nomination, conquistano anche statuette ed applausi. La notizia da copertina potrebbe essere quella di aver visto una cerimonia con Toni Servillo che resta a mani vuote ma, onore e applausi a chi ha riportato splendore ed ottimismo nel cinema di casa nostra con la speranza che il Governo metta in campo tutte le forze possibili per il definitivo rilancio.

Silvio Orlando in una scena di “Ariaferma” con Toni Servillo

Campania felix in quel di Cinecittà con “E’ stata la mano di Dio” proclamato miglior film dell’anno e parziale risarcimento dopo la delusione degli Oscar. Meritava qualcosa in più, “Ennio”, il docufilm di Giuseppe Tornatore dedicato al Maestro Morricone. Paolo Sorrentino (sesta statuetta in carriera per lui) è il miglior regista, la pugliese Teresa Saponangelo è la miglior attrice non protagonista e, ciliegina sulla torta, arriva anche il “David Giovani”, assegnato dagli studenti degli ultimi due anni delle scuole superiori. Emozioni e premi per “Qui Rido Io”, affresco di Mario Martone dedicato al teatro di Eduardo Scarpetta che chiude la sua corsa iniziata lo scorso settembre al Festival di Venezia. Lacrime vere per il pronipote del grande commediografo, Eduardo Scarpetta (visto in televisione nei panni di Renato Carosone, ndr), che si aggiudica la statuetta come miglior attore non protagonista e dedica la vittoria a papà Mario, grande attore discendente della dinastia, scomparso nel 2004. Premiata anche la veterana Ursula Patzak, costumista del film, al quarto David in carriera. L’emozione che non ti aspetti è quella del decano Silvio Orlando che trentuno anni dopo la prima nomination riceve il David come miglior attore per la toccante interpretazione in “AriaFerma”, il film di Leonardo Di Costanzo ambientato in un carcere in via di chiusura dove si intreccia un’inedita condivisione tra detenuti e guardie. Per “I Fratelli De Filippo”, il film anima e cuore di Sergio Rubini, ambientato anche in quel di Capua (LEGGI IL NOSTRO SERVIZIO CON VIDEO INTERVISTE), il David per le musiche originali che segna il quarto successo in carriera di Nicola Piovani.

Il cast di “Qui Rido Io”: Eduardo Scarpetta, Maria Nazionale, Toni Servillo

Nel sempre rigido protocollo della cerimonia che poco spazio lascia all’improvvisazione, toccante David alla Carriera per il regista napoletano Antonio Capuano, prima fonte di ispirazione del cinema di Sorrentino, e per la diciasettenne Swamy Rotolo, premio come miglior attrice per “A Giulia”. Napoli, la Campania e la sua arte infinita di teatro che si fonde con il cinema e viceversa, brillano nella notte più importante del cinema italiano. “Ce l’hai qualcosa da dire?”, è tra le frasi più impresse nel doloroso affresco anni ’80 di Sorrentino. Bene, Napoli e la Campania su grande schermo hanno dimostrato di aver detto tanto.

Vincenzo Lombardi