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MADDALONI/ANAGNI- Mobilitazione per evitare la chiusura del magazzino Logista di Maddaloni. Ma soprattutto per scongiurare che si compia la dismissione di un asset produttivo invocando una “crisi senza crisi produttiva”. Contro la logica del profitto; contro la mancanza di certezze per gli 84 dipendenti della Gld,; contro la rassegnazione allo strapotere della finanza contro le ragioni del lavoro e della dignità dei lavoratori, oggi c’è stato uno sciopero, con presidio e volantinaggio, presso il magazzino di Anagni, che dovrà ospitare l’attività svolta a Maddaloni a partire dal 31 ottobre.

Oggi giornata di Manifestazione da parte dei lavoratori di GLD, fuori i cancelli del Deposito di Anagni. Con la proclamazione dello Sciopero di oggi, i sindacati hanno proclamato una giornata di sciopero per oggi e il volantinaggio ad Anagni per sensibilizzare i lavoratori di quella realtà di contribuire in qualche modo, non accettando lavoro straordinario e contratti interinali, per fare in modo che il Deposito di Maddaloni non venga chiuso. Dopo la presenza nella giornata del 1 maggio, i lavoratori, anche a seguito delle parole di solidarietà espresso da S.E Monsignor Lagnese Vescovo di Caserta, i lavoratori sono più animati che mai che hanno appoggiato immediatamente un presidio volantinaggio organizzato ad Anagni. Seppur la solidarietà della Politica è del tutto scomparsa, caso mai davvero ci fosse stata, il Vescovo ci ha dato un’ulteriore spinta ad andare avanti. Nell’omelia, ma anche nell’intervento del 1 maggio esortava tutti, sindacati e politica a intervenire su questa vicenda paradossale che stavano vivendo i lavoratori operanti nel Deposito della Multinazionale Spagnola, LOGISTA, che ha deciso di chiudere senza un valido motivo economico, solo ed esclusivamente per massimizzare i profitti, nonostante i floridi utili in continuo e forte aumento, licenziando di fatto 84 lavoratori. Il Vescovo ha dato una ulteriore spinta propulsiva e magari immaginiamo di coinvolgerlo in qualche jniziativa fuori il Deposito di Maddaloni. Per ora si continua con la lotta, contro l’indifferenza e il silenzio delle Istituzioni iniziando dal MISE, e la rabbia delle maestranze per quanto sta accadendo.

Redazione