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Con sfilata del Turquoise Carpet, presentata da Giacomo Corsi e Carolina Di Domenico con Mario Acampa e Laura Carusino, nella splendida cornice della Reggia di Venaria Reale in Torino è iniziata la settimana dell’Eurovision Song Contest! Parlare di 40 artisti e 40 canzoni è arduo, ognuno meriterebbe uno spazio riservato, il livello musicale è davvero alto e soprattutto variegato e, cosa interessante, sempre meno anglocentrico, per non parlare del fatto che non vi sono canzoni in lingua francese. Lo scorso anno, la Francia, completò il podio con seconda e terza posizione alle spalle dell’italico tricolore di Zitti e buoni dei Maneskin con tanto di polemiche a gara conclusa. Quest’anno ascolteremo canzoni non familiari per i fan del festival: lituano, olandese, rumeno, sloveno e addirittura un brano in lingua bretone! Tra gli artisti in gara, secondo noi, c’è già papabile vincitore come i Subwoolfer dalla Norvegia con il loro brano “Give that wolf a banana” che sta avendo un successo enorme in tutte le radio europee e l’Italia non fa eccezione. Non si sa chi siano, nemmeno se sono dei veri cantanti o dei comici, le ipotesi si sprecano, si sa solo che i loro nomi sono Keith e Jim e sono accompagnati da Dj Astronaut e che vengono dalla luna. Davvero divertente il loro duetto con nonna Rosetta di Casa Surace che ha trasformato il brano dei norvegesi in Give that wolf a Parmigiana! Sempre in tema culinario segnaliamo il simpatico funk “ecosostenibile” dei lettoni Citi Zeni, Eat Your Salad.

Le Andromache, rappresentanti di Cipro

In tema di maschere attenzione a Sheldon Riley dall’Australia ma in questo caso la maschera è indossata per esigenza scenica visto che la canzone si intitola Not the Same e non anticipiamo altro. Così come i georgiani Circus Mircus con il loro brano rock alternative Lock Me In. La maschera in questo caso ha un’esigenza artistica, visto che leggenda racconta che i quattro componenti del gruppo fossero dei circensi licenziati dal loro circo che alternavano l’attività musicale con quella artistica. Inutile dire, che almeno per il pubblico italiano, sarà attesa l’esibizione di Achille Lauro con Stripper, in gara per San Marino. Ci sono ancora dubbi sulla possibilità che la canzone arrivi in finale, ma abbiamo la certezza che sarà una esibizione sopra le righe visto che il palco di Torino consente più libertà rispetto a quello di Sanremo.

I simpaticissimi Subwoolfer, in gara per la Norvegia, tra i favoriti per la vittoria

Per la serie esibizioni sopra le righe attenzione all’albanese Ronela Hajati con Sekret, abbiamo visto qualche clip della sua performance e sarà a dir poco una esibizione esplosiva. Ma è chiaro che il tifo italiano sarà tutto per Brividi di Mahmood&Blanco, che poi per il primo è un ritorno molto atteso dai fan di tutta Europa ed effettivamente la canzone, stando alle voci difan e bookmakers potrebbe rivelarsi quella vincente. L’Italia è già di diritto in finale e sarà in gara nella finalissima del 14 maggio. Un altro volto noto al pubblico nostrano potrebbe essere quello di Emma Muscat che partecipò alla trasmissione Amici e rappresenterà Malta con I am what I am. Statisticamente parlando, quello di Mahmood non è solo l’unico ritorno all’Eurovision. I moldavi Zdob si Zdub ritornano per la terza volta, in questo caso sono accompagnati da Fratii Advahov, con una simpatica canzone folk, Trenuletul. Durante il Turquoise Carpet hanno accennato Santa Lucia. Musica Folk che sarà ben rappresentata a questo festival e sempre rimanendo in tema di ritorni segnaliamo come possibili outsider per la vittoria i francesi Alvan&Ahez che con Fulenn riporteranno la lingua bretone all’Eurovision dopo 26 anni. In tema di lingue che poco hanno frequentato il palco dell’Eurovision, menzione particolare a Konstrakta della Serbia che con la sua particolare e interessante In Corpore Sano presenta un brano oltre che in serbo anche con un pizzico di latino.

Il nostro Achille Lauro, in gara per San Marino, pronto al suo show nello show

Folk presente nella musica delle sorelle islandesi Systur con Með hækkandi sól. Attenzione alla folk music rap dell’Ucraina che con Stefania canzone dedicata alle mamme, dei Kalush Orchestra, potrebbe aggiudicarsi questa edizione. Non è proprio folk ma è più vicino all’indie pop con una spruzzatina di fado la bella e malinconica Saudade Saudade della portoghese con origini italiane Maro che vanta in carriera una collaborazione con Eric Clapton. Indie pop rappresentato anche dall’Olandese S10 con Die Diepte, questo bellissimo brano molto intimista in lingua olandese, lingua che non era presente dall’Eurovision dal 2010. Sempre Indie Pop anche il brano della Grecia Die Togheter presentato dalla cantante greco-norvegese Amanda Tenfjord. Origini italiane hanno anche gli austriaci LUM!X e Pia Maria che presentano il loro brano elettronic dance Halo. LUM!X nonostante sia giovanissimo, vent’anni, vanta collaborazioni importanti come con Gabry Ponte e Prezioso e ha già vinto dischi di Platino in mezza Europa tra cui l’Italia.

Le Irlandesi Brooke

Musica dance anche per la Romania con WRS che presenta un brano a doppia lingua Rumeno e Spagnolo Llamame che forse avrà difficoltà a entrare in finale. Mentre è già in finale per la Spagna un altro brano dance –SloMo– della sensuale Chanel e attenzione che fan e scommettitori danno tra le canzoni vincenti. Anche Cipro presenta un brano dance con Andromache e la sua Ela. Rock Never Dies urlò Damiano sul palco di Rotterdam lo scorso anno e Rock sarà presente pure a Torino, con Intention dei bulgari Intelligent Music Project che è difficile veda la finale e The Show delle danesi Reddi. Ma quando si parla di Rock ed Eurovision la prima cosa che viene in mente è una: Finlandia. Stavolta con un gruppo che non ha bisogno di presentazioni come i The Rasmus, chi potrebbe dimenticare quel pezzo incredibile In the Shadows? A Torino presenteranno un brano dedicato alle donne, Jezebel. A quanto pare anche la musica country gode di buona salute in Europa visto che sarà presente questo genere inusuale con l’Estone Stefan con Hope canzone che si ispira oltre al genere western anche al mitico Johnny Cash. Ovviamente è il pop il genere più rappresentato. Si va da brani dolci e intimi come quello della Lituana Monika Liu con Sentimentai o alla Svizzero Marius Bear con Boys Do Cry o con l’azero Nadir Rüstəmli e la sua Fade to Black oppure ancora con Rockstars di Malik Harris dalla Germania e attenzione alla Polonia con Ochman e la sua River che potrebbe ambire a entrare nei primi cinque della classifica finale. Pop più “classico” con Circles di Andrea dal Nord Macedonia, così come dall’Irlanda Brooke con That’s Rich oppure dalla Croazia con Mia Dimsic, Guilty Pleasure.

L’inglese Sam Ryder ha già conquistato il pubblico

Sempre pop con contaminazioni soul del belga originario del Congo Jeremie Makiese e la sua Miss You. Simpatico il pop vintage degli sloveni LPS con Disko. Una menzione particolare al brano del Regno Unito Spaceman di Sam Ryder che ha un brano che potrebbe anche vincere, ma di certo non avrà difficoltà a cancellare l’onta dello scorso anno quando il Regno Unito a Rotterdam collezionò un doppio zeo, sia dalla giuria che dal pubblico. Attenzione a Cornelia Jakobs dalla Svezia con Hold Me Closer in quanto ha vinto la classifica dei fan organizzati dell’Eurovision – gli OGAE – sebbene per pochissimi punti davanti all’Italia. Edizione questa di Torino cui si è parlato molto dell’esclusione della Russia per note vicende e poco dei ritorni dell’Armenia con Snap di Rosa Linn e del Montenegro con Breathe di Vladana. A le semifinali sarà il brano della Repubblica Ceca dei We Are Domi con Lights Off, brano importante anche perché è stato associato quale clip di presentazione alla Reggia di Caserta che quindi mostrerà tutta la sua bellezza anche da un contest musicale. Non vediamo l’ora che questa festa inizi e che sia davvero come recita lo slogan di quest’anno: The Sound of Beauty.

Una vecchia conoscenza del pubblico italiano: Emma Muscat, difende i colori di Malta

Alfredo Ferrara