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MADDALONI- Bocciatura dolorosa, bocciatura clamorosa, bocciatura silenziosa!!!

Ancora più clamoroso è che è passato sotto silenzio lo smacco dell’esclusione del Convitto nazionale dai fondi del Pnrr. Ma c’è chi non rassegna al fatto che scuola più antica della provincia di Caserta resti a bocca asciutta. A sparare contro il muro del silenzio è il “geometra con i baffi” ovvero Mario Barbato che, dell’insolenza irriverente e del rifiuto del politicamente corretto, ha fatto uno scomodo stile vita.

“Quello che sta succedendo in questi giorni è una vergogna. Ancora più vergognoso è il silenzio dei consiglieri comunali, sempre attenti a bacchettare giustamente l’ufficio tecnico comunale in caso di errori. Ora, inspiegabilmente, al cospetto di un clanmoroso e gravissimo errore della Provincia stanno religiosamente zitti”.

Come se lo spiega?

Innanzitutto, come si può spiegare la bocciatura del “piano di messa in sicurezza e riqualificazione dell’edilizia scolastica da finanziare nell’ambito del Pnrr”. Dalla Provincia erano stati richiesti oltre 15 milioni di euro. Per la precisione 15.560.940,80 euro. Procedura rigettata perché “giudicata non conforme la valutazione di sicurezza, la planimetria con l’assenza del certificato di destinazione urbanistica”. E’ ammissibile e spiegabile tutto ciò? Certamente una ragione tecnica ci sarà sempre nella speranza che si possa rimediare. Ma una cosa non si spiega…

Cosa?

Non si spiega come mai i consiglieri comunali tutti (nessuno escluso), i consiglieri provinciali, i consiglieri regionali non hanno detto nulla. Sempre in prima fila a rivendicare meriti, amministrativi anche quelli presunti, e poi al cospetto di un simile incidente sono muti. Invece, bisognerebbe far saltare il banco; avviare una mobilitazione; incatenarsi davanti alla Provincia. Invece, tutto tace. Tutto questo è grave perché a pagare è sempre e solo il territorio. Il Pnrr è un’occasione unica. E’ un treno che passa una sola volta. Da anni, preoccupa la tenuta delle coperture del complesso monumentale. L’ultima implosione, di una lunga serie in ordine di tempo, c’è stata dopo gli eventi meteorici avversi dello scorso inverno. La storia dei tetti rattoppati, e non solo, è vecchia di almeno 25 anni. Ogni volta che ci sono precipitazioni intense o violente, non c’è rettore, tra i tanti che si sono succeduti nell’ultimo ventennio, che non ha dovuto preoccuparsi della tenuta delle tegole e delle travi. Dopo il rifacimento integrale del pavimento in cotto del salone monumentale sormontato da una delle tele più lunghe del mondo (realizzata dai fratelli Funaro nel 1756) e la riparazione dei tetti, serve più di un milione di euro per il rifacimento dei tetti oltre che al consolidamento statico. E proprio per questo, la bocciatura regionale è un brutto colpo. Perdere 15 milioni di euro è un lusso. E’ un lusso il silenzio tombale sul futuro di un monumento simbolo della storia della nostra città.

Ma oltre alla denuncia, come si spiega il silenzio?

E’ facile mettere una bandierina quando si vince. Sul carro dei vincitori salgono tutti. Quando c’è un problema invece scappano tutti. Poi, in Provincia sul carro di Magliocca c’è la folla. Ci sono i moderati (che sono un insieme ben assortito). Ci sono o ci sono stati uomini di punta del Pd. E ora c’è pure FdI. Tutti insieme appassionatamente. Tutti con Magliocca. Che poi il Convitto cade a pezzi poca importa. Con questa provincia, da sempre, ci sono stati solo problemi.

In che senso?

La storia di via cancello, gestita malamente e dismessa dalla provincia, è un esempio. Ora, bisognerà spendere 8,5 milioni di euro per fare quello che la provincia non ha mai voluto fare. Peggio stanno le strade provinciali rattoppate. E che dire della rotonda di via Cancello, costata 4,5 milioni di euro, e non ancora con le carte in fregola per essere ceduta al comune. Una certa dirigenza provinciale e certi maddalonesi credono che il nostro territorio sia una colonia e che i maddalonesi abbiano l’anello al naso. E’ una vergogna.

Redazione