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MADDALONI- Una attesa durata 25 anni. C’è un futuro per l’«area produttiva baricentrale», lungo l’ex statale 265, tra Maddaloni e San Marco Evangelista. Corretto definitivamente l’ennesimo errore urbanistico: le aree frontaliere dell’ex statale, in linea con la normativa vigente, potranno essere oggetto di insediamenti produttivi non inquinanti. E’ una storia che fa il paio con la soppressione, sempre rinviata dei passaggi a livello urbani. Già pronte 19 richieste di insediamento sui terreni frontalieri. Si ricomincia, dopo 40 anni, dalle aree esterne di più facile infrastrutturazione. Cancellata una storia indecorosa per l’ente costellata di imbarazzanti bocciature: l’ufficio tecnico regionale, nel 2007, aveva dichiarato non fattibile i piani produttivi; poi, hanno fallito pure i privati che non sono riusciti ad l’«avviare il completamento delle aree già inserite  nel vecchio piano regolatore». Sempre sui medesimi suoli, il Piano urbanistico attuativo (Pua), elaborato nel 2011, non è mai passato alla fase attuativa, perché non adeguato alla normativa vigente finanziariamente penalizzante per le imprese.

Sindaco meglio tardi che mai?

Non si tratta di una riedizione di un vecchio progetto ammuffito. Ma di una grande opportunità: con l’apertura pianificata (al massimo entro due anni) del casello autostradale sull’A30 si è creata una congiuntura straordinaria e irripetibile. E’ il momento di salire sul treno dello sviluppo vero e non pianificato a tavolino. In concreto, arrivano gli insediamento produttivi sui terreni frontalieri all’ex statale. Con gli introiti degli oneri di urbanizzazione, il comune punta a creare le infrastrutture che renderanno appetibili gli insediamenti anche nelle aree interne.

Con due bocciature clamorose è stata scritta una delle pagine meno gloriose della pianificazione urbanistica locale…

Sono stati polverizzati tutti i record negativi possibili: la Regione, sulle medesime aree, ha cancellato un progetto originario mastodontico (circa 650 mila metri quadrati, dotati di 32 Km di strade, ponti, rampe di accesso, immissione nella viabilità ordinaria e impianti idrici autonomi). Tra un aborto progettuale e l’altro è saltato anche il progetto della «zona franca urbana» (Zfu) basata sulla defiscalizzazione delle imposte locali annunciato nel 2012: ex Ici, ex Tarsu, acqua e costi dei servizi comunali. Ma questo è ormai il passato.

E il futuro?

A questi insediamenti si somma il «polo logistico e commerciale». Tutte le aree frontaliere dell’attuale strada provinciale 335 già ex statale 265, tra Maddaloni e San Marco Evangelista, gli spazi dell’autostrada, ma anche quelli perimetrali dell’Interporto Sud Europa e limitrofi all’ex Cava Monti  potranno essere destinati ad una nuova area produttiva collegata alla logistica e all’indotto della piattaforma intermodale dello scalo merci ferroviario e dell’Interporto Sud Europa. La vocazione commerciale è stata assecondata anche per le aree frontaliere dell’Appia.

Redazione