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Foto: © UEL
Match bloccato nel primo tempo, gli errori delle due difese decisivi nella ripresa per le reti di Aribo e Borré: servono gli 11 metri per consegnare la coppa ai tedeschi, errore decisivo dell’ex juventino Ramsey

Si comincia con l’Europa League: lo stadio Sanchez Pizjuan di Siviglia è il teatro che ospita la prima finale del 2022 delle competizioni Uefa. Da un lato l’Eintracht Francoforte, che arriva all’atto conclusivo dopo aver eliminato Betis, Barcellona e West Ham, chiudendo la Bundesliga all’11° posto; dall’altro i Rangers, che hanno avuto la meglio su Borussia Dortmund, Stella Rossa, Braga e Lipsia, mentre in Scottish Premiership si sono dovuti accontentare del secondo posto, alle spalle degli eterni rivali del Celtic.

Le Adler conservano nella loro bacheca una Coppa Uefa vinta nel 1980 nel derby con il Borussia Mönchengladbach, a cui farà compagnia la coppa alzata stasera a Siviglia; i Gers, 10 anni fa in quarta e ultima categoria del calcio professionistico scozzese dopo il fallimento, oggi sono finalisti per la seconda volta: altra sconfitta, come quella nel 2008 contro lo Zenit. Unico trofeo continentale, la Coppa delle Coppe vinta battendo la Dinamo Mosca nel 1972.

45 MINUTI DI SCARSE EMOZIONI

Match dal livello tecnico non eccelso, in cui vige un certo equilibrio. Prima parte del primo tempo di leggera marca tedesca: in effetti l’Eintracht sembra apparire più pericoloso, ma nella sostanza riesce a creare una vera sola occasione con Knauff – bravo McGregor in tuffo. Gli scozzesi escono alla distanza, ma anche per loro un’unica chance con il sinistro a giro di Aribo che esce di non molto. Gara dunque abbastanza bloccata, priva di particolari emozioni e con qualche errore di troppo da entrambe le parti, forse figlio della tensione che può causare una finale.

Eintracht-Rangers, stadio Sanchez Pizjuan
APRE ARIBO, RISPONDE BORRÉ

Come nei primi 45 minuti, sono i tedeschi a partire meglio e ad avere la prima occasione della ripresa. Episodio dubbio in area scozzese: contatto Goldson-Borré, per arbitro e Var non c’è nulla. Altro errore in campo, ma stavolta decisivo, perché porta Aribo da solo contro Trapp e al vantaggio dei Rangers poco prima dell’ora di gioco. È lì che il match si anima e si assiste al replay del gol a parti invertite. Pasticcio della difesa britannica, ma Kamada – da solo – non imita Aribo. I teutonici però devono solo aspettare, perché il regalo di Goldson è scartato da Borré: al 70esimo è di nuovo parità. Passano i minuti, caldo e stanchezza si fanno sentire e servono altri 30 minuti per decidere la vincente dell’Europa League.

Tra energie esaurite, imprecisioni varie e consapevolezza che ogni errore può costare caro, il ritmo dei tempi supplementari ritorna come quello visto per buona parte della gara, che ha vissuto le principali emozioni nei dodici minuti intercorsi tra le due reti. Di tanto in tanto si assiste a qualche folata, che si spegne senza tanto pericolo. Tranne la grande occasione capitata sui piedi di Kent a due minuti dai rigori: Trapp nega agli scozzesi la gioia di alzare la coppa. Si decide tutti dagli undici metri: Ramsey sbaglia, l’Eintracht può fare festa. Per la squadra di Glasner anche la qualificazione alla prossima Champions League.

EUROPA LEAGUE, L’ALBO D’ORO
TABELLINO

Eintracht (3-4-2-1): Trapp; Tuta (58′ Hasebe), Touré, N’Dicka (101′ Lenz); Knauff, Rode (90′ Jakić), Sow (105′ Hrustic), Kostić; Lindstrøm (71′ Hauge), Kamada; Borré
A disposizione: Grahl, Chandler, Da Costa, Barkok, Lammers, Paciência, Ache All. Glasner

Rangers (4-3-3): McGregor; Tavernier, Goldson, Bassey, Barišić (117′ Roofe); Jack (74′ Davis), Lundstram, Kamara (90′ Arfield); Kent, Wright (74′ Sakala [117′ Ramsey]), Aribo (101′ Sands)
A disposizione: McCrorie, McLaughlin, Balogun, King, Lowry, Diallo All. Van Bronckhorst

Arbitro: Slavko Vincic (Slo) Var: Van Boekel (Ola) Avar: Hernandez (Spa)
Reti: 57′ Aribo 69′ Borré
Ammoniti: Aribo (R), Wright (R)
Angoli: 11-2
Recupero: 6′ p.t., 5′ s.t., 1′ p.t.s., 1′ s.t.s

Luigi Ottobre