00 5 min 2 anni
“Si parla solo di progetti e finanziamenti mentre servirebbe una semplice manutenzione ordinaria e una pulizia delle condotte da parte della Regione…”

MADDALONI- Fondo stradale distrutto. Il giorno dopo l’alluvione e l’esondazione fognaria, l’unica speranza è la manutenzione fai da té. Nuovo schiaffo dalla Regione, unica responsabile della gestione delle condotte ex-Casmez. Nessun intervento di manutenzione ordinaria, di mitigazione dei rischi e di gestione dei «problemi di Protezione civile». Tocca al comune, parte lesa nella gestione incredibilmente tollerata della gestione di una condotta sottodimensionata, procedere alla manutenzione straordinaria. Eppure ci sono numerose sentenze della magistratura che, negli ultimi cinque anni, ha condannato la Regione a risarcire i privati (l’ultima per 125 mila euro) per i danni procurati ai terreni devastati dagli allagamenti. Nell’ultima sentenza, inoltre il giudice unico, inoltre, non ha riconosciuto anche l’esistenza degli sversamenti dei comuni di Santa Maria a Vico, Cervino e San Felice a Cancello in un condotta sottodimensionata. Tutti corresponsabili e tutti in silenzio. Brilla la consegna del silenzio dei consiglieri regionali di lungo corso, in carica oppure in altre faccende affaccendati. E spunta una verità sconvolgente. A divulgarla è sempre Fabrizio Crisci (Comitato Abc) ovvero l’unico che ha il coraggio di andare nelle sedi istituzionali a chiedere le carte invece di limitarsi alla solita lamentela.

Crisci allora quale è la verità, quella documentata e non quella delle chiacchiere da bar?

Oltre le chiacchiere delle tre scimmiette che non vedono, non sentono e non parlano, tutti sanno che l’ex Casmez, condotta fognaria regionale, che serve tre province e raccoglie acque dei comuni a monte, crea danni solo a Maddaloni e ad Acerra. Tutti lo sanno e nessuno lo dice. Come tutti sanno che si evita da anni una ordinaria manutenzione delle condotte.

Ma non si parla di progetti di raddoppio e altro?

I politici, e in particolare i sindaci dei comuni vicinori, non sono interessati ad altro che a progetti e a finanziamenti. Ma tutte le ipotesi progettuali di raddoppio non sono dietro l’angolo. Guardate tutte le foto, con tutti i sindaci schierati in regione alla ricerca di soldi. Intanto, è sbarrata anche la strada giudiziaria, dopo la dichiarazione di non competenza sia del Tribunale ordinario che del Tar.

Quindi non c’è soluzione?

La soluzione parziale c’è e pure a costo ridotto. Nel nostro incontro presso l’Ente idrico Campano (Eic), è stato accolto con molto interesse un piano di manutenzione straordinaria, pulizia e adeguamento degli innesti degli scarichi.

Insomma, manutenzione…

Non c’è la soluzione ottimale ma esiste un rimedio efficace ignorato e sacrificato sull’altare dei grandi progetti e dei grandi investimenti. Il condotto, per larga parte del suo tracciato, non è sottodimensionato anzi é ampio. Andrebbe solo ripulito. Sono gli intasamenti dei rifiuti, sedimentati negli anni, e le strozzature per collasso strutturale ad innescare gli ingorghi  le esondazioni violente.

Facendo manutenzione quale risultato si potrebbe ottenere?

Per le strozzature a valle, che pure esistono, è possibile un intervento di mitigazione. Cambiando la geometria e la dinamica degli innesti si ridurrebbero le violenze delle portate di piena e si ridurrebbe il numero delle esondazioni. Il problema non si cancella ma si contiene. Si tratta solo un miglioramento del funzionamento della struttura idraulica. Al presidente dell’Eic, Luca Mascolo,  è stata chiesta una «verifica attenta dello stato dei luoghi». In concreto un sopralluogo sulle condutture e una ricostruzione dei tracciati e delle immissioni a monte a valle. Un investimento modico per evitare danni gravi a persone e cose. Basterebbe poco.

E come mai non si riesce a fare la manutenzione ordinaria?

Forse perché costa poco. Forse perché non muove i grandi progetti. Forse perché è più facile lamentarsi che impegnarsi. E questo riguarda soprattutto i cittadini ai quali piace affidarsi, da 30 anni, al politico-amico di turno che fare chiarezza. In via Cancello, tutti sanno e nessuno vede. Vince il quieto vivere. Salvo poi lamentarsi quando ci sono i problemi.

Redazione