00 4 min 2 anni
Il silenzio dei politici sull’intervento delle forze dell’ordine delle attività estrattive. La denuncia sulla mancata messa in sicurezza urgente del castello, torri e dell’area fortificata

MADDALONI- E’ una campagna per il rispetto delle regole, nata dal basso e anche dalle segnalazioni di persone, commercianti, residenti, accolta però nel silenzio più totale di politici, amministratori e fustigatori dei pubblici costumi scatenati solo sulle pagine dei social. Sembra che i problemi ambientali, che pesantemente impattano sulla vivibilità del territorio, siano irrilevanti rispetto al chiacchiericcio dell’impegno politico e sociale da bar.

Non è sorpreso per il grande silenzio sulle operazioni delle forze dell’ordine a tutela dell’ambiente. C’è un serio problema di omertà?

Sant’Agostino insegna che la speranza ha due figli: l’indignazione e il coraggio. Purtroppo, dobbiamo registrare che alla indignazione, che pure c’è e c’è stata, si preferisce risponder con l’omertà e con l’indifferenza.

E come lo spiega?

La gente si lamenta giustamente. Ma la gente non vuole invischiarsi preferisce il quieto vivere. Invece, combattere fenomeni distorsivi significa talvolta non essere popolari. Bisogna rompere gli equilibri comodi, proprio quelli che sono causa del male. e i fenomeni socialmente patogeni. Questo vale per qualsiasi ambito sociale e vale anche per ambiente. Bisogna metterci la faccia. altrimenti nulla cambia. Dico di più: chi non ci mette la faccia non è degno di ricoprire cariche pubbliche. Questo aspettare che le cose succedano e che siano gli altri a prendere iniziative è una vera patologia.

Tra le tante iniziative forti, oltre alla questione delle polveri, ha sollevato anche il “caso castello”. Una sua denuncia ha scatenato una forte reazione fino alla chiusura degli accessi. Come stanno le cose?

Il Castello che rappresenta la nostra città. Purtroppo viene guardato con rassegnazione perché si pensa che non ci sia nulla da fare. Invece, è un simbolo forte di identità e di appartenenza. Quindi, dobbiamo occuparcene.

A due anni dall’ordinanza del sindaco e dall’azione della magistratura, ha fatto una denuncia. Perché?

Ho fatto una denuncia che è nelle mani della magistratura. La struttura è privata. Ma i proprietari non hanno fatto quasi nulla per la messa in sicurezza anche urgente auspicata dalla magistratura. Molto meno per tutelare la storia e il decoro dei monumenti. Ecco, in estrema sintesi, le ragioni della denuncia.

In questo scenario cupo non si intravede uno spiraglio?

Sono arrivati dei fondi per mettere in sicurezza la torre, chiesti dalla Soprintendenza. Ma per andare avanti credo che solo la requisizione possa porre le basi per un progetto di tutela e poi di sviluppo della nostra città. Il problema è che ci si perde in mille contenziosi laterali che sviano l’attenzione dall’univa vera questione: l’amore per il territorio. Chi non ama il territorio, fenomeno evidente sotto mille forme (dall’abbandono dei rifiuti alla mancanza del rispetto delle regole), non può essere degno di viverci. Proviamo a pensare ai nostri nipoti e ai nostri figli partendo proprio dal castello. Non possiamo fare finta di non vedere. Dobbiamo metterci la faccia per fare passi avanti davvero decisivi.

Redazione