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Le dichiarazioni di appartenenza dei parlamentari e dei consiglieri comunali

MADDALONI- Dopo il disorientamento dei primi giorni comincia la conta e il censimento degli attivisti. Sembra che non sia in corso un smobilitazione. Ne parliamo con Carlo Scalera che tasta il polso della situazione locale e provinciale.

Scalera, chi resta e chi va?

Vi sono dichiarazioni ufficiali, relativamente al movimento in provincia di Caserta, relative ai parlamentari come Antonio del Monaco, Agostino Santillo e Giuseppe Buompane. Lo stesso vale peri consiglieri comunali come Dario Aurilio (Bellona), Raffaele Aveta e DaniloTalento (Santa Maria C.V.), Tina Santo (Maddaloni), Tiziana de Chiara e Giovanni Cutillo ( San Nicola la Strada), Aldo Simoncelli (Frignano), Ketty Cassandra (San Marcellino), Cesare Piscitelli (Santa Maria a Vico).

Si dice che siete rimasti quattro gatti?

Lo hanno detto. Ma siamo seri: per chi, come me, ha vinto nascere il movimento, da prima come osservatore poi come attivista, all’inizio il movimento non aveva neppure un consigliere comunale in tutta Italia. Allora si che eravamo quattro gatti, ma c’era un comico che riempiva le piazze come le riempie oggi Giuseppe Conte. Da allora è trascorso circa un decennio e oggi resta sola nostalgia. Una nostalgia stampata dentro di noi che nessuno mai potrà cancellare. Un patrimonio fatto da persone perbene, di tanti momenti belli e brutti.

Come è la situazione in Provincia di Caserta?


Oggi in provincia di Caserta siamo rimasti veramente pochissimi, anche se vi posso assicurare che ce ne sono tantissimi che vogliono entrare e rientrare. I portavoce, che sono rimasti, sono persone perbene, che a testa alta, con disciplina e onore si sono impegnati e si impegnano nel proprio mandato elettorale. E a loro, a Salvatore Micillo e infine a Giuseppe Conte, nostro capo politico, chiediamo di tutelare il valore della nostra comunità. Mettere avanti i temi, agli interessi personali. Il M5S è stato ed è ancora oggi di tutti.

Si riparte dai territori?

A noi, è data la responsabilità di far vivere o morire il Movimento, perché non saranno le percentuali a farlo, non saranno le incomprensioni con il nostro elettorato. Tutto dipenderà dalla nostra voglia di continuare ad essere comunità protesa all’ascolto e presente sui territori, i prossimi gruppi territoriali ci daranno tanta vitalità di fare ritornare grande di nuovo il movimento.
Avanti con il M5S, avanti con Giuseppe Conte.

Redazione