00 4 min 2 anni

MADDALONI– L’eterna questione della morosità e della gestione allegra del patrimonio immobiliare comunale. Costi certi, per il bilancio comunale, e pagamenti irrisori. La storia si ripete sempre uguale a se stessa. Adesso, sembra e ripetiamo sembra che si avvii un percorso di recupero del non versato. Ma ovviamente il servizio di controllo è tutto da organizzare. Quindi, siamo ritornati al punto di partenza.

Riceviamo e pubblichiamo

E’ il momento di bilanci per la Commissione Casa presieduta dal capogruppo di ‘Riscossa di Maddaloni’ dott. Claudio Marone. In questi giorni infatti il consigliere comunale che presiede la suddetta commissione ha reso noto al sindaco i risultati raggiunti e gli obiettivi futuri per portare ordine e legalità all’interno della gestione degli immobili di edilizia comunale. Il principale obiettivo raggiunto non può che essere l’approvazione per la prima volta nella storia maddalonese di un regolamento vidimato dal Consiglio Comunale nel luglio del 2020. L’elemento più significativo di questo regolamento sta sicuramente nell’obbligo al pagamento delle morosità e dell’affitto per gli Isee superiori ai 24.000 euro, pena lo sfratto. Dall’incrocio dei dati dal punto di vista finanziario è però emersa una situazione davvero scandalosa. «Facendo riferimento agli ultimi due anni, 2020-21- ha dichiarato Marone – a fronte di un incasso dì € 16.500 circa sono state effettuate, grazie a fondi regionali, spese per la manutenzione ed altro pari a oltre 1 milione di Euro cui vanno sommate tutta una serie di spese (piccoli interventi di manutenzione sugli impianti elettrico ed idrico, infissi condominiali, ecc.) per un totale di qualche decina di migliaia di euro. Se a questo si aggiunge che molti degli assegnatari (o presunti tali) non hanno mai stipulato nessun tipo di contratto per i tributi comunali (acqua, rifiuti), il quadro generale appare addirittura drammatico ed ai limiti del codice penale». Le cause per cui tutto questo emerge con notevole ritardo vanno annoverate anche nella varietà di uffici comunali coinvolti che, il più delle volte non sono coordinati tra di loro. Per questo il presidente della Commissione Casa Claudio Marone propone al sindaco una serie di misure da adottare: «destinare uno dei cinque geometri che verranno assunti dopo la procedura concorsuale al costituendo Ufficio Casa con il compito di redigere, in tempi ragionevoli, una accurata banca dati (generalità degli occupanti e loro situazione patrimoniale; titolo di assegnazione dell’alloggio; eventuali morosità; presenza o meno di contratti Enel, Acqua e Tari; stato degli immobili; ecc.) coadiuvato nei primi tempi dagli Uffici di cui sopra, sino a rendersi completamente autonomo. Nell’attesa, il Comando Vigili con il supporto dei nuovi assunti e di altre unità che a breve prenderanno servizio, potrebbe verificare la identità degli attuali occupanti, in quanto risulta a questa Commissione che alcuni assegnatari hanno “ceduto il titolo” a terzi; comportamento non solo scorretto ma illegale e perseguibile penalmente, e fare accompagnare i tecnici dell’Ufficio Acquedotto per una verifica sugli allacciamenti alla Rete Idrica Comunale». Al tempo stesso, con l’obiettivo di diminuire il peso dei costi di gestione e manutenzione degli edifici Marone propone di mettere sul mercato parte degli appartamenti, con ovviamente diritto di prelazione agli assegnatari, e di esternalizzare la gestione degli alloggi ad una società immobiliare, punto quest’ultimo che però non ha trovato l’unanime consenso dei commissari. «La situazione per il settore Casa – conclude Marone – è sicuramente migliore rispetto agli anni precedenti. Alcuni obiettivi li abbiamo raggiunti, ma il cammino verso l’ordine e la legalità è ancora lungo».

Redazione