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MADDALONI- Nel giorno del faccia a faccia, tra Draghi e Conte, l’on. Del Monaco rivela qual’è lo spirito e l’orientamento dei parlamentari.

Il mutato rapporto politico e i rapporti poco tranquilli con il Presidente del Consiglio avranno ricadute, alla fine sui grandi temi e le grandi sfide in calendario in Parlamento?

Facciamo chiarezza. Noi non siamo i sostenitori di Draghi ma della Nazione e delle richieste che salgono dal basso. Si lavora ininterrottamente, come fatto fino ad oggi, finché i benefici attesi del Pnrr possono essere colti in tutta la loro potenzialità. Misure strategiche e progetti fondamentali resi possibili grazie ad un progetto nato sotto il governo Conte 2. Non mi sottraggo alla domanda: in concreto, noi vogliamo essere le sentinelle del Governo per fare le cose per i cittadini.

Incombe un’appuntamento, passato sotto silenzio. Si va verso la discussione sull’Autonomia differenziata. Si va verso le “Secessione dei ricchi” nel silenzio collettivo?

Per quanto riguarda il Sud , personalmente alla camera e la sen. Ricciardi ci siamo battuti affinché al Mezzogiorno, in linea con le direttive europee, fosse riconosciuto il 60% delle risorse. escluse le grandi infrastrutture.

Invece?

Oggi, tirando forte e battendoci, è stato riconosciuto solo il 40 per cento comprensivo delle infrastrutture. Il tentativo di rubare il patrimonio al Sud ovvero le risorse spettanti continua nonostante l’azione della ministra del Sud. Ora, abbiamo gli occhi puntati affinché non vengano perso altre tempo e dissipate altre risorse. Bisogna comprendere che per rilanciare l’Italia bisogna rilanciar il Sud. Non serve ipotizzare una industrializzazione fantasma ma rilanciare il settore primario e il turismo. E noi dobbiamo fare leva sulle nostre energie. Il Sud può essere traino per il Nord. Bisogna cambiare atteggiamento. Non dobbiamo affossare come al solito i nostri territori, gettando fango sulle nostre terre. La criminalità è al sud come al nord. Non bisogna cercare spunti di secessione. Il Nord deve capire che deve dare spazio al sud. Solo così possiamo rilanciare l’Italia al centro dell’Europa. Questo è il nostro il piano: centralizzare l’attenzione sul sud in maniera viva e non apparente così come è stato fatto in passato.

Redazione