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Si rischia la proclamazione di uno «stato di crisi» senza via di uscita. L’allarme, preventivo e su scala nazionale, lo lanciano i sindacati. Filt-Cgil e Fit-Cisl non si fanno illusioni. L’annuncio traumatico è degli amministratori giudiziari, sulla situazione della «LM trasporti e logistica», che hanno comunicato ufficialmente: «Causa improvvisa e momentanea mancanza di lavoro non prevista, si è costretti a sospendere o ridurre le attività e chiedere l’assegno di integrazione salariale (Ais)». In cifre, si tratta di un provvedimento che potrebbe essere durare, per incominciare, almeno 13 settimane con inizio dal 18 luglio fino al 15 ottobre. La decisione lascia a casa 74 dipendenti: ben 45 unità nella sede operativa di Maddaloni nell’Interporto Sud Europa (Ise); 10 a Bari; 6 presso la sede operativa di Sesto Fiorentino (Fi);  8 a San Giuliano Milanese e infine solo 5 presso il magazzino di Pomezia. Chiesto l’aiuto delle delegazioni sindacali regionali di Campania, Puglia, Lombardia, Lazio e Toscana per un «esame congiunto per ottenere l’ammissione il provvedimento dell’istituto previdenziale». Intanto, tutti i lavoratori sono senza stipendio: hanno incassato solo l’anticipo del mese di giugno ma non il saldo salariale. Per luglio, non sono previsti pagamenti. E ogni forma di emolumenti è subordinata la buon esisto di atti ingiuntivi presso creditori.

Redazione