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MADDALONI- “Fusse che fusse la vorta bbona” diceva l’indimenticabile Nino Manfredi. Insomma, buona le terza. Introdotta la terza variante per l’«area produttiva baricentrale», lungo l’ex statale 265, tra Maddaloni e San Marco Evangelista. Evitata la terza bocciatura in meno di 25 anni. Corretto, questa mattina, definitivamente l’ennesimo errore urbanistico: le aree frontaliere dell’ex statale, in linea con la normativa vigente, potranno essere oggetto di insediamenti produttivi non inquinanti. Doveva essere il canto del cigno della giunta in carica.

Assessore D’Alessandro ci siamo?

Centrato un altro obiettivo che si può definire storico. Come è già avvenuto con la soppressione di tutti i passaggi a livello urbani, dopo 40 anni, è stata corretta un’altra stortura programmatica e colmato un altro ritardo grave. Già pronte 19 richieste di insediamento sui terreni frontalieri. Si ricomincia, dopo 40 anni, dalle aree esterne di più facile infrastrutturazione. Cancellata una storia indecorosa per l’ente costellata di imbarazzanti bocciature: l’ufficio tecnico regionale, nel 2007, aveva dichiarato non fattibile i piani produttivi; poi, hanno fallito pure i privati che non sono riusciti ad l’«avviare il completamento delle aree già inserite  nel vecchio piano regolatore.

Stiamo parlando del Pua elaborato nel 2011?

Sempre sui medesimi suoli, il Piano urbanistico attuativo (Pua), elaborato nel 2011, non è mai passato alla fase attuativa, perché non adeguato alla normativa vigente finanziariamente penalizzante per le imprese. Non si tratta di una riedizione di un vecchio progetto. Ma di una grande opportunità: con l’apertura pianificata (al massimo entro due anni) del casello autostradale sull’A30 si è creata una congiuntura straordinaria e irripetibile. E’ il momento di salire sul treno dello sviluppo vero e non pianificato a tavolino. In concreto, arrivano gli insediamento produttivi sui terreni frontalieri all’ex statale. Con gli introiti degli oneri di urbanizzazione, il comune punta a creare le infrastrutture che renderanno appetibili gli insediamenti anche nelle aree interne.

Redazione