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MADDALONI- E’ stato un rimpasto molto chiacchierato. Forse troppo. Certamente durato anche troppo: quasi due anni, di attesa e polemiche consumate dietro le quinte. Tra le tante cose che si sono dette e anche scritte c’è quella che sarebbero cambiati gli equilibri politici. Si sono avvicendate le persone ma il perimetro della maggioranza ha tenuto. Tra quelli poi che avrebbe dovuto essere travolti dal terremoto politico certamente ci sarebbe stato Gigi Bove. I fatti hanno smentito le chiacchiere e forse anche le polemiche montate ad arte. Se l’architettura politica della coalizione di De Filippo non cambia, emerge plasticamente che Bove e quindi il movimento “CambiAmo Insieme” restano uno dei pilastri della coalizione e la ragione stessa della sua nascita: coalizzare movimenti e partiti in un progetto ammnistrativo unico. Ancora una volta serve una bonifica: cioè separare i livori personali dalla politica vera e propria che non è inciucio; non è maldicenza; non è voglia di diffamare. E se la politica ha anche una dimensione personale, non può esaurirsi nel personalismo. Certamente Gigi Bove in questa guerra alla persona, assurta a sistema, ha subito molti colpi. Non si può ignorare che il suo movimento ha subito defezioni. E questo è un fatto non trascurabile. Ma non è trascurabile nemmeno che nell’ambito della continuità Bove ha conservato intatte le sue deleghe e la funzione di vice-sindaco. Significherà qualcosa? Esiste un rapporto politicone personale con Andrea De Filippo che va ben oltre le contingenze della politica. C’è un progetto per la città. Può piacere o non piacere. Ma è un fatto incontestabile. Cambiamo gli uomini, cambiano le situazioni, restano i progetti. E in politica i progetti vanno scalzati con progetti alternativi e non con polemiche ad personam. Insomma, rimpasto on rimpasto De Filippo riparte anche dal suo vice Gigi Bove.

Redazione