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MADDALONI- Verso la riconversione parziale del Covid Hospital. Il manager dell’Asl Amedeo Blasotti e il sindaco Andrea De Filippo hanno definito il «primo percorso di riconversione parziale» del Covid Hospital. Nessuna rivoluzione ma un percorso progressivo e concreto: gli spazi destinati al Covid Hospital saranno ridimensionati.

Sindaco ci indica i tempi i medo di questo processo?

E’ in atto un piano di ridimensionamento o ottimizzazione degli spazi utilizzati per la gestione pandemica. Entro 30 giorni, sarà presentato il nuovo modello di Covid Hospital. Pertanto, i nuovi spazi che saranno destinati ad attività ambulatoriali, oculistica e prima emergenza.

Ma in concreto, cioè nell’immediato cosa succede?

Intanto, c’è già un primo trasferimento: l’ambulatorio per la terapia monoclonale, ubicata nell’ex pronto soccorso, è stato trasportata nella vecchia ala del plesso, al primo piano già sede storica di medicina. Si lavora ad una netta separazione del nosocomio: un’area isolata con entrata autonoma per la gestione delle problematiche della pandemia (lato via Roma) e una da destinare all’attività ordinaria.

Questo è il percorso tracciato. Quali potranno essere i servizi riattivati?

In questi spazi, dovrà essere riattivata l’unità di pronto soccorso. Intanto, sono ripartiti i cantieri per completare la ristrutturazione del terzo piano: affidati i lavori e pure l’acquisizione delle attrezzature. Il tutto è stato approvato dal Ministero della Salute. In verità, il piano alto del nosocomio è stato ristrutturato, per metà e in tempi record, per l’emergenza sanitaria. Adesso, si lavora ad opere rimaste in sospeso da anni. La seconda parte del terzo piano (svuotato da sette anni dopo il trasferimento di pediatria, ostetricia e ginecologia) sarà riqualificata, relativamente  all’ex Pediatria e dotata di una struttura spogliatoio. Il costo dell’operazione di circa due milioni e 800 mila euro.

E le aree di degenza?

Si sta pianificando la riorganizzazione anche del secondo piano della nuova alla (lato via libertà) per la creazione di posti di degenza ordinaria. Si punta non solo alle degenze ma sullo sfoltimento delle liste di attesa. Servono una o due sale operatorie per riattivare i richiestissimi servizi di day surgery e dai service  per gestire in regime ambulatoriale e in tempi contenuti, pacchetti esplicitati a priori di prestazioni multidisciplinari con finalità diagnostica, anche prechirurgica, terapeutica e riabilitativa. Ma tutto questo, sarà comunicato a tempo debito dall’Asl.

Amedeo Blasotti e Andrea De Filippo
Redazione